Il Reuters Institute for the Study of Journalism ha reso disponibili i risultati dell’edizione 2023 del “Digital News Report”, il rapporto annuale più atteso dagli adetti ai lavori, e più completo, sullo stato dell’informazione.
Si ricorda che i risultati sono relativi alla popolazione online che fruisce delle notizie almeno una volta al mese. Vengono quindi esclusi coloro che non si informano in assoluto e coloro che non utilizzano la Rete, che per quanto riguarda il nostro Paese sono una quota assolutamente non trascurabile, come sappiamo.
Tra le principali tendenze emergenti nel complesso i fenomeni di rilievo sono:
- L’accesso diretto ai siti web delle fonti d’informazione è in calo costante, mentre cresce invece la fruizione di news attraverso i social;
- Facebook resta la piattaforma social principale per le notizie, ma la sua rilevanza è in calo. Per contro cresce sensibilmente l’importanza di TikTok;
- Al di là delle differenze tra le diverse piattaforme social, le news creano sempre minor engagement;
- Una quota non trascurabile delle persone evita le news. Fenomeno che era già emerso dal report del 2022. È un chiaro segnale di quale che sia la distanza tra chi produce informazione e chi invece ne dovrebbe fruire;
- Costante, o addirittura in calo, la propensione a pagare per l’informazione online. Altrettanto avviene per quanto riguarda la fiducia nelle fonti d’informazione;
- La lettura del testo resta la forma preferita per consumare le notizie;
Per quanto riguarda la parte del report dedicata al nostro Paese i principali fenomeni emergenti sono:
- C’è stata una chiara tendenza verso l’implementazione di soluzioni paywall dal 2017, ma la percentuale degli intervistati del sondaggio che paga oggi per le notizie online si attesta al 12%. La stessa di cinque anni fa;
- La portata online dei principali newsbrand italiani è relativamente invariata;
- L’utilizzo dei social media per le notizie è diminuito negli ultimi anni, ma è ancora più del doppio rispetto alla carta stampata e, insieme all’online, è leggermente più utilizzato della televisione;
- La fiducia complessiva nelle notizie rimane molto bassa [34%], attestandosi tra i livelli di fiducia più bassi in Europa. Ma ci sono livelli relativamente alti di fiducia in alcune testate, in particolare quelli noti per i livelli inferiori di partigianeria politica Tra questi si conferma al top ANSA con il 78% degli individui che afferma di fidarsi e solamente il 7% che non ha fiducia nell’informazione dell’agenzia di stampa.
- Tra le fonti d’informazione tradizionali, con corrispondente versione cartacea, il quotidiano che gode della minor fiducia è Libero. È invece Fanpage la testata all digital con il minor livello di fiducia, come mostra l’infografica sottostante.
Come d’abitudine vi invitiamo a non limitarvi alla nostra sintesi e di prendervi il tempo necessario alla lettura integrale del report che offre ancora una volta interessanti spunti di riflessione e di azione.
Infine, anche quest’anno vogliamo ringraziare pubblicamente il Reuters Institute for the Study of Journalism per la puntualità del lavoro svolto, e Eduardo Suárez, per averci anticipato la settimana scorsa, sotto embargo, il report, consentendoci di avere il tempo per approfondirlo e “digerirlo”.
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