Monrif Resta Ancorata al Cartaceo

Continuiamo l’excursus sui bilanci dei principali editori di quotidiani del nostro  Paese. Dopo aver analizzato i ricavi di RCS Mediagroup e quelli del Gruppo Sole24Ore, e aver ricostruito l’andamento di Caltagirone Editore dal 2018 al 2022, e quello di Cairo Communication, oggi ci dedichiamo ad analizzare i ricavi di Monrif.

Il gruppo editoriale, che ha la proprietà di il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno [e altri quotidiani “minori”], e che è controllato dalla famiglia che fa capo all’attuale Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, escludendo i ricavi alberghieri, nel 2022 ha avuto ricavi per 123,6 milioni di euro. In calo del 6.5% rispetto all’anno precedente, e di quasi un quinto [- 18.9%] rispetto al 2018.

I ricavi editoriali sono pari a 71,4 milioni di euro rispetto ai 78,8 del 2021. In calo del 9,3% rispetto al primo semestre 2021. Dei 71,4 milioni di ricavi editoriali 68,9 milioni, che registrano una diminuzione di Euro 7,8 milioni [-10.2%] sono derivanti dalla vendita di copie cartacee che dunque rappresentano l’86.7% del totale. Di riflesso il peso dei ricavi editoriali da digitale è assolutamente marginale, come del resto confermano anche i dati di ADS sulle copie digitali.

Nel valutare l’andamento dei ricavi editoriali va anche considerato che questi sono comprensivi dei ricavi derivanti dagli accordi siglati con Google per l’utilizzo dei contenuti editoriali all’interno di Google News. Non viene specificato a quanto questi ammontino ma è certo che se non vi fossero il quadro sarebbe ancora peggiore.

I ricavi pubblicitari sono pari a 44 milioni di euro rispetto ai 46,4 milioni registrati nell’esercizio 2021. In particolare, il fatturato pubblicitario sui quotidiani cartacei è pari a 35,5 milioni di euro rispetto ai 38,1 milioni registrati nel 2021 [-6.9%]. La raccolta digital è pari a euro 7,8 milioni [con una incidenza di circa il 18% sul fatturato totale pubblicitario]. e registra un incremento del 3.5%. Erano circa il 15% nel 2021. Non esattamente un boom, diciamo.

I ricavi della stampa conto terzi sono pari a 7,3 milioni contro 6,1 milioni registrati al 31 dicembre 2021. L’incremento è principalmente relativo al maggior ricavo per l’addebito della carta acquistata per conto degli editori clienti. Dunque la redditività è marginale. Altrettanto marginali, e in calo, i ricavi derivanti dalla vendita di collaterali.

Dall’inizio del 2023 Monrif ha tagliato edizioni in Toscana e Marche. E stando alle dichiarazioni del Sindacato Giornalisti Marchigiani “alla riduzione dell’informazione cartacea non corrisponde una valorizzazione di quella online, considerato che i progetti per i portali cittadini sono ancora tutti da definire e che a tutti i giornalisti del Gruppo è stata avanzata una nuova pesante richiesta di ammortizzatori sociali per il 2023”.

L’infografica sottostante fornisce il dettaglio del trend dal 2018 al 2022 per ciascuna delle aree di ricavo di Monrif, esclusi i servizi alberghieri, come specificato in precedenza.

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