“DigitalMente”, rubrica settimanale che ogni venerdì prova a fornire spunti e appunti su digitale e dintorni, per riflettere a tutto campo su innovazione e digitale. Oggi abbiamo scelto di parlare dell’audience dell’informazione online.
Dopo che la scorsa settimana abbiamo elaborato i dati Audiweb relativi alla total digital audience dei principali newsbrand del nostro Paese, questa settimana approfondiamo l’andamento delle due “ammiraglie” dell’informazione online in Italia: Il Corriere della Sera e Repubblica.
Infatti, osservando i dati degli utenti nel giorno medio dei due quotidiani online, negli ultimi dodici mesi, il quotidiano diretto da Fontana, tranne che a marzo, ha costantemente un numero di visitatori superiore a quello diretto da Molinari.
Il panorama però cambia in maniera significativa se si osservano invece le pagine viste. In questo caso infatti in cinque mesi su dodici è Repubblica a dominare con un numero di pagine viste superiore al quotidiano di Via Solferino, che in alcuni casi è maggiore anche di un milione di pagine viste nel giorno medio.
A settembre di quest’anno, ultimo dato disponibile, le pagine viste mensili di Repubblica sono 396.690.000 mentre quelle del Corriere sono 352.318.000. Circa 44 milioni di pagine viste di differenza.
Se si considera che, come sappiamo, sono le pagine viste a creare reddito, a generare ricavi, poiché nella stragrande maggioranza dei casi la pubblicità online viene venduta a CPM [Cost per Mille], ovvero per 1000 visualizzazioni/letture della pubblicità, 44 milioni di pagine viste in più sono almeno 220mila euro di ricavi in più. Una differenza tutt’altro che trascurabile.
Inoltre il maggior numero di pagine viste significa che Repubblica ha una capacità di coinvolgimento superiore. E infatti il tempo speso da ciascun utente nel giorno medio, sempre a settembre 2022, è di 04 minuti e 20 secondi per Repubblica contro i 03 minuti e 38 secondi del Corriere.
Insomma, come scrivevamo questa estate, uno dei vantaggi del digitale è, o forse sarebbe meglio dire sarebbe, la misurabilità. Perché prima di tutto bisogna intendersi sulle metriche, per esempio la differenza tra abbonati e numero di abbonamenti, o tra visite e visitatori di un sito, o appunto, come in questo caso, tra utenti e pagine viste.
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