“DigitalMente”, rubrica settimanale che ogni venerdì prova a fornire spunti e appunti su digitale e dintorni, per riflettere a tutto campo su innovazione e digitale. Oggi abbiamo scelto di parlare di elezioni e social.
Abbiamo selezionato 5 dei 22 capoluoghi di provincia nei quali si voterà domenica 12 giugno e valutato in ciascuno di questi le performance su Facebook e Instagram dei due principali candidati [quelli che i sondaggi danno per favoriti] in ciascuna città. I dati sono relativi al periodo che va dal 9 marzo al 9 giugno 2022.
Genova:
Stando ai sondaggi l’attuale sindaco, Bucci, potrebbe addirittura essere rieletto al primo turno. La sua presenza sia su Facebook che su Instagram è decisamente più consolidata e migliore di quella dello sfidante, Dello Strologo, che corre per la coalizione progressista guidata dal Pd e dal Movimento 5 Stelle.
Su entrambe le piattaforme social, numero di interazioni e numero di follower decisamente superiori al rivale per Marco Bucci. Ariel Dello Strologo genera un tasso di coinvolgimento maggiore ma i valori assoluti sono davvero ridotti.
Unica nota positiva per il passato presidente del Porto Antico e capo della comunità ebraica di Genova è la quota di condivisioni su Facebook che, fatto 100 il totale delle interazioni, si attestano al 11% contro l’8% di Bucci, ma anche in questo caso i valori assoluti sono a vantaggio dell’attuale sindaco [9.674 Vs 7.318].
La presenza social di Dello Strologo è “improvvisata”, con la pagina Facebook, che viene gestita da ben 9 persone, creata solamente a fine febbraio di quest’anno.
Minimi gli investimenti pubblicitari su Facebook per entrambi. Bucci negli ultimi 90 giorni ha investito solamente 283 euro. Dello Strologo 3.888. Somma che è decisamente inadeguata a recuperare sull’attuale sindaco.
Padova:
Anche in questo caso, stando ai sondaggi, l’attuale sindaco parte decisamente favorito. Sergio Giordani, cerca la riconferma grazie al sostegno di nove liste tra cui il PD e il M5S, contro il candidato sostenuto dal centro-destra, Francesco Peghin, imprenditore ed ex campione del mondo di vela.
Così come a Genova, anche a Padova su entrambe le piattaforme social la presenza del sindaco in carica è decisamente migliore rispetto a quella dello sfidante. Nettamente superiori sia numero di follower che il numero di interazioni generate dai suoi post nell’arco temporale preso in considerazione.
Circa il doppio la pressione pubblicitaria su Facebook da parte di Peghin rispetto a quella di Giordani [14.227 € Vs 7.453 €], ma questo non pare risollevare più di tanto le sue sorti con una quota di condivisioni solamente del 9% fatto 100 il totale delle interazioni.
Palermo:
Elezioni fortemente turbate, diciamo, dall’arresto per scambio elettorale politico-mafioso di Pietro Polizzi, uno dei candidati di Forza Italia al Consiglio Comunale di Palermo, con il candidato sindaco di Palermo del centrodestra Roberto Lagalla che cerca di metterci una pezza.
In Sicilia basta il 40% per essere eletti al primo turno e secondo i sondaggi potrebbe farcela, mentre se si andasse al ballottaggio Franco Miceli, il candidato sindaco del Pd e del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative, potrebbe avere delle possibilità di vittoria.
Più equilibrata la situazione anche sui social, in particolare per quanto riguarda numero di interazioni e tasso di coinvolgimento che è nettamente favorevole al candidato del centro-sinistra.
Come a Genova, anche a Palermo scarsi gli investimenti in annunci pubblicitari su Facebook. Solamente 637 euro per Lagalla e 1.655 per Miceli.
Il post di Miceli che ha generato maggior coinvolgimento, di una settimana fa, è di forte presa di posizione in favore del reddito di cittadinanza. Mentre Lagalla se la gioca sulla competenza, ma ottiene parecchio sarcasmo con circa 300 reaction della faccina che sghignazza al suo post che ha generato maggior engagement.
Parma:
A Parma, secondo i sondaggi, la sfida è tutta tra Michele Guerra, per il centro-sinistra, e Pietro Vignali per il centro-destra. Nella citta emiliana però il centro-destra non si presenta unito con Fratelli d’Italia che corre in solitaria con Bocchi e l’incognita di Costi della lista “Civiltà Parmigiana”. Anche se questi ultimi due sembrano avere poche possibilità di essere effettivamente eletti sindaco di Parma, nel probabile caso di un ballottaggio i loro voti potrebbero pesare per uno o per l’altro dei due principali candidati.
Il candidato del centro-destra appare meglio posizionato sulle due piattaforme social. Vignali infatti riesce a finalizzare un numero di interazioni e un tasso di coinvolgimento superiore al candidato del centro-sinistra.
5.1177 euro quanto investito da Vignali in adv su Facebook, mentre sono 5.592 quelli spesi da Guerra. Rispetto a quanto complessivamente possa essere costata la campagna dei due principali contendenti a sindaco di Parma sono cifre risibili che, come nel caso degli altri sin qui analizzati, danno la misura di quanta artigianalità, ad essere generosi, vi sia nella gestione della comunicazione politica.
Verona:
Per l’elezione di sindaco della città scaligera i sondaggi sono contrastanti tra loro. Anche a Verona, come a Parma, il centro-destra non corre unito e Lega e Fratelli d’Italia [ri]candidano il sindaco uscente, Federico Sboarina, Forza Italia, Fare e Lista Tosi candidano appunto proprio Flavio Tosi, anche lui in passato sindaco della città. Per il centro-sinistra, sostenuto anche da PD e M5S, corre invece Damiano Tommasi, di cui fa una descrizione puntuale “Il Post”.
Secondo noi la sfida è fra Tommasi e Tosi. Vedremo a urne chiuse se e quanto avevamo ragione o meno. E dunque abbiamo monitorato le performance di questi due candidati.
Tosi appare meglio posizionato rispetto a Tommasi ma il numero di interazioni su Facebook, che più di altri social è lo specchio del Paese, è molto simile nonostante la distanza per numero di follower. E infatti sul social più popolato d’Italia questo genera un tasso di coinvolgimento nettamente superiore al candidato di Meloni&Co.
Sboarina spinge più di tutti per quanto riguarda gli annunci pubblicitari su Facebook con un investimento di 5.585 euro. Pochi spicci per Tosi e Tommasi invece che si attestano entrambi sotto il migliaio di euro. Restano valide le considerazioni espresse precedentemente sulla gestione della comunicazione politica digital e social.
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