DigitalMente

“DigitalMente”, rubrica settimanale che ogni venerdì prova a fornire spunti e appunti su digitale e dintorni, per riflettere a tutto campo su innovazione e digitale. Oggi abbiamo scelto di parlare della guerra in Ucraina vista da Facebook.

Da tempo, Facebook ha riconosciuto DataMediaHub come ente di ricerca [GRAZIE!], e dunque ci ha accordato, l’accesso a CrowdTangle, la piattaforma di analisi di proprietà di Facebook stesso, che normalmente ne consente l’utilizzo a grandi realtà editoriali e, appunto, enti di  ricerca.

CrowdTangle ha il grande vantaggio di andare a pescare molto in profondità nelle piattaforme social della “famiglia” Facebook. Grazie a questo strumento abbiamo analizzato le conversazioni su Facebook, in italiano, all’interno di fanpage, gruppi pubblici e profili verificati, che negli ultimi sette giorni si riferivano a “Ucraina” e “Putin”.

Naturalmente per entrambe le parole chiave analizzate si assiste ad un vero e proprio boom ieri, dopo che, come sappiamo, all’alba i russi hanno invaso l’Ucraina.

Per tutte e due le keyword prese in considerazione nessuno dei 25 post che hanno generato il maggior numero di interazioni, e dunque il maggior coinvolgimento, è una “fake news”, una notizia falsa diffusa ad hoc. E questa è indubbiamente una buona notizia.

Per quanto riguarda “Ucraina” negli ultimi sette giorni, nel perimetro definito, su Facebook sono stati pubblicati più di 30mila post, che hanno generato quasi cinque milioni di interazioni [like + reaction  + commenti e condivisioni].

Al primo posto per engagement troviamo un video di Geopop, pagina lanciata da Andrea Moccia, geologo napoletano che spopola sui social con la divulgazione scientifica e la cui fanpage conta più di 1,3 milioni di follower. Il video ottiene quasi 1,3 milioni di visualizzazioni, più di 56mila like, circa 3mila commenti e poco meno di 18mila condivisioni.

In seconda posizione il post al interno di un gruppo pubblico, “Italiani a Mosca”, che conta quasi 23mila membri. Medaglia di bronzo per coinvolgimento il post di Toni Capuozzo, noto giornalista, che effettua un’analisi critica della situazione.

Sono meno, ma si tratta comunque di volumi di conversazioni importanti, i post e le interazioni, in italiano, relative a “Putin”. In questo caso ci si attesta a oltre 15mila post e quasi 2,9 milioni di interazioni.

In prima posizione per coinvolgimento il post di Lorenzo Tosa, tra i giornalisti più attivi e conosciuti sui social, che richiama l’attenzione sulle proteste contro Putin. Segue quello di “Baby George ti disprezza” [quasi un milione di follower] che invece punta sull’ironia nel tentativo di sdrammatizzare la situazione.  Terzo Andrea Scanzi che nel primo mattino di ieri, a suo modo, narra quanto sta accadendo.

A livello mondiale invece il post relativo ad “Ukraine” che genera maggior coinvolgimento è quello di una testata indiana il cui video ottiene più di 14 milioni di visualizzazioni, mentre per quanto riguarda “Putin” è il video di Alex Tienda, influencer statunitense con circa 2,4 milioni di follower su Facebook, a generare il più elevato livello di coinvolgimento.  L’infografica sottostante fornisce il dettaglio dei dati sin qui sintetizzati.

[clicca per ingrandire]

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