Audiweb verso la fine della scorsa settimana ha diffuso i dati relativi alla total digital audience a dicembre 2021. Rispetto al 2020 la fruizione di internet nel giorno medio ha registrato un incremento dell’8.2%, con un uso nel quotidiano ancora in crescita tramite mobile che raggiunge il 77.5% della popolazione tra i 18 e i 74 anni [+12.8%] e di quasi il 90% nel mese medio.
Se questa, in estrema sintesi, è la fotografia dell’utilizzo della Rete nel nostro Paese, dopo aver analizzato il tempo speso online dagli italiani nel 2021 su social, app di messaggistica istantanea e news, con queste ultime che rappresentano solamente l’1.8% del totale, oggi approfondiamo l’andamento generale dell’audience delle news [la sottocategoria che Audiweb raccoglie nella definizione di “Current Events & Global News”], e quello di alcune delle principali testate d’informazione.
L’anno scorso mediamente sono stati 38,1 milioni complessivamente gli italiani che hanno letto notizie online a livello mensile. Una media che nasce da valori elevati nel primo semestre del 2021, in cui si è arrivati a sfiorare un’audience di 40 milioni di utenti a Marzo, seguiti da un netto calo alla ripresa della vita fuori casa in poi, con il minimo ad ottobre che indica come non si tratti di un fenomeno stagionale.
Il mese di dicembre cresce di meno dell’1% rispetto a novembre, ma è in calo del 3.8% rispetto a gennaio, che non è stato il mese di picco massimo come mostra l’infografica sottostante. Questo nonostante l’avanzare della variante omicron, la “partita” per il colle, il primo sciopero generale dopo anni e molto altro ancora.
Di questo trend generale, come anticipato, abbiamo analizzato l’andamento specifico di ventuno testate d’informazione. Nella battaglia per la leadership tra Corriere della Sera e Repubblica per il decimo mese consecutivo è il quotidiano diretto da Molinari ad avere la peggio. Il giornale fondato da Scalfari, per il settimo mese di fila, resta sotto i tre milioni di utenti unici nel giorno medio. Era dal dicembre 2019 che non succedeva. Ma anche il Corsera, per la prima volta nel 2021, a dicembre scende sotto i tre milioni di utenti unici nel giorno medio.
E la distanza tra i due principali player dell’informazione online nel nostro Paese cresce a favore del quotidiano di Via Solferino, visto che a dicembre la Repubblica cala del 32.7% rispetto a gennaio mentre il Corsera cala “solamente” del 19.8%. Circa la metà, arrotondando.
Valori abbondantemente al di sotto del 2020. Anche se non si potrebbe confrontarli, per via dell’adeguamento della metodologia, ma anche per i vari naturali cambiamenti dei perimetri organici e delle taggature dei vari [news]brand, si tratta comunque di un’ulteriore indicazione di un fenomeno tutt’altro che trascurabile. E che, va detto, non riguarda solamente l’informazione nel nostro Paese ma di un rigetto generale nei confronti dell’infodemia scatenata dai media sul Covid19, che tanti danni ha causato.
Se questa, come mostra nel dettaglio l’infografica sopra riportata, è la situazione a fine 2021 delle due “ammiraglie” dell’informazione online in Italia, il panorama non migliora, anzi, per quanto riguarda i restanti newsbrand presi in esame.
Su 21 testate prese in considerazione, a dicembre, solamente tre crescono rispetto a gennaio, e soltanto quattro hanno un trend positivo rispetto al mese precedente.
Per quanto riguarda quei quotidiani online con una corrispondente versione cartacea, nella lotta per la medaglia di bronzo, da maggio in poi, il quotidiano diretto da Peter Gomez cede a La Gazzetta dello Sport la terza posizione. Questo sia per la crescita del quotidiano sportivo più venduto d’Italia, che comunque chiude l’anno con una flessione del 9.7% rispetto a gennaio e addirittura del 22% rispetto a novembre, che per il netto calo, con quasi 800mila utenti in meno rispetto all’inizio del 2021, pari al – 35.9%.
Peggio del Fatto fa solamente il Messaggero. Il quotidiano di punta di Caltagirone editore in dodici mesi perde il 39.3% della propria audience e viene scavalcato da La Stampa. Il giornale diretto da Massimo Giannini fa meglio dei “cugini” di Repubblica ma perde comunque oltre un quarto [- 26.8%] della propria audience.
Vanno un po’ meglio le cose per Il Giornale. In dodici mesi il calo è “solamente” del 9.1%, anche se dicembre è in flessione del 16.2% rispetto a novembre. Non è così per il quotidiano di Confindustria, che pare debba prepararsi ad affrontare nuove sfide. Il principale quotidiano economico-finanziario del nostro Paese, nella sua versione online, a dicembre, perde il 24.7% rispetto a gennaio e il 10.2% rispetto al mese precedente.
Infine, tra i quotidiani che hanno anche una versione stampata, il anche il free press Leggo cala del 36% rispetto all’inizio del 2021 e del 33.3% in confronto a novembre. L’infografica sottostante fornisce il dettaglio del trend del sette testate esaminate.
Per quanto riguarda le dodici testate all digital, se possibile, la situazione appare ancora peggiore. Nell’arco del 2021 il peggior risultato è de Il Post. Il quotidiano diretto da Luca Sofri, che proprio questa settimana ha rivelato un numero di abbonamenti [tra i quali per inciso anche il nostro] che premiano l’ottimo lavoro svolto, perde il 48.4% della propria audience passando da 616mila utenti unici nel giorno medio a gennaio a 318mila a dicembre, in ulteriore calo del 13.4% rispetto a novembre.
La testata all digital del Gruppo GEDI, che a inizio 2022 ha effettuato un corposo restyling e introdotto sezioni a pagamento, non fa molto meglio. HuffPost Italia infatti perde il 42.9% della propria audience. Una base di partenza non ideale, diciamo, per le ambizioni del quotidiano online diretto da Mattia Feltri.
Anche Fanpage, nonostante il netto cambio nella linea editoriale, elogiata addirittura dal Guardian, perde circa 700mila utenti tra gennaio e dicembre. Un calo del 38.6%. E anche l’agenzia di stampa più autorevole d’Italia, ANSA, registra un calo di bel il 40.3%. Al contrario Notizie.it cresce in maniera significativa: +159.3% in dodici mesi ma, come abbiamo segnalato in precedenza, si tratta di un audience estremamente volatile legata alla spinta pubblicitaria. Crescono anche Blitzquotidiano e Linkiesta, rispettivamente del 14.6% e 15.6%. Ma il quotidiano diretto da Christian Rocca è ultimo tra tutti quelli da noi esaminati, e perde il 17.3% dei propri utenti rispetto a novembre.
Sta a galla anche Dagospia. Il quotidiano che si impossessa sistematicamente di contenuti altrui senza che nessuno, stranamente, se ne lamenti, perde solamente l’1.8% degli utenti e a dicembre cresce del 2.98% rispetto al mese precedente.
Si torna a registrare cali a doppia cifra per tutte le altre testate all digital prese in considerazione. Anche in questo caso, l’infografica sotto riportata ne fornisce il dettaglio.
In conclusione, se la sottocategoria “Current Events & Global News” perde il 3.8% degli utenti e le testate esaminate, chi più e chi meno, registrano cali decisamente più significativi significa che per l’informazione gli italiani si rivolgono sempre più altre fonti giornalistiche. È probabilmente questa la principale evidenza emergente alla nostra analisi, le cui implicazioni sono tutt’altro che trascurabili vista la profonda crisi di fiducia nei confronti dei media da parte degli italiani.
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