I consumi Mediatici degli Italiani dal 2007 al 2021

Non accontentandoci delle sintesi messe a disposizione online, abbiamo acquistato il volume del 55° Rapporto Censis 2021. Siamo rimasti molto sorpresi, negativamente, dal constatare che l’istituto di ricerca non fornisce la metodologia adottata. Ma almeno vengono fornite le domande. Elemento che consente di valutare se queste possono condizionare o meno le risposte in base a come sono formulate.

Comunque sia il volume contiene molte informazioni e dati interessanti sulla nostra nazione nel 2021. Di questi uno di maggior interesse dalla nostra prospettiva è relativo all’evoluzione dei consumi mediatici degli italiani negli ultimi 14 anni.

I dati sono relativi alle persone che hanno indicato una frequenza d’uso del mezzo di almeno una volta alla settimana. Per quanto riguarda i libri invece il dato è relativo a chi ha letto almeno un libro nell’ultimo anno.

Naturalmente la TV regna sovrana tra i diversi media di cui fruiscono gli italiani. Guardando il trend negli anni emerge un cambiamento significativo nella composizione della fruizione del mezzo.

Il consumo della TV “tradizionale” [digitale terrestre] cala di 5.2 punti percentuali dal 2007 al 2021. In compenso cresce di 14.3 punti percentuali quello della TV satellitare, e di 31.9 punti percentuali quello delle TV via Internet [Web TV, smart TV…etc.]. La mobile TV, ovvero la fruizione della televisione da dispositivi mobili, cresce addirittura di 32.4 punti percentuali.

Nel 2007 i quotidiani, nel complesso, erano il secondo media dopo la televisione, con una penetrazione del 79.1%. Oggi sono l’ultimo, al 44.9%. Un calo di ben 34.2 punti percentuali nel periodo preso in considerazione dal Censis. Non vi è nessun  altro mezzo che abbia una dinamica neppure lontanamente paragonabile.

I quotidiani cartacei calano addirittura dal 67% al 29.1%. Quasi 38 punti percentuali in meno. Un vero e proprio crollo che è compensato solo in parte dalla penetrazione dei quotidiani online e dei siti d’informazione. Appare evidente che vi è un serio problema del prodotto informativo.

La radio continua a rivelarsi all’avanguardia all’interno dei processi di ibridazione del sistema dei media. Infatti, se l’ascolto della radio tradizionale cala di quasi 5 punti percentuali, quello della radio via smartphone cresce di oltre 20 punti percentuali, e quello della radio via internet di circa 13 punti percentuali.

Meno di un italiano su due [43.6%] legge almeno un libro in un anno. In leggera ripresa rispetto ai quattro anni precedenti, ma ancora molto al di sotto dei valori del 2007. Gli e-book crescono, ma non decollano. Purtroppo siamo un Paese di ignoranti, nel senso letterale del termine, come confermano anche i dati diffusi recentemente da Istat al riguardo.

Crescita esponenziale degli smartphone a discapito dei telefoni cellulari di prima generazione. Del resto è chiaro che oggi giorno avere un telefonino che non abbia la possibilità di connessione ad Internet appare assolutamente insensato. Di gran lunga inferiore la crescita dei tablet, la cui penetrazione appare sostanzialmente stabile dal 2015 al 2021.

Infine, è boom dei social, che passano dal 49% del 2013 al 76.6% nel 2021, con 3 delle piattaforme di Meta nelle prime cinque posizioni per numero di utenti. E naturalmente cresce in maniera esponenziale anche più in generale la fruizione di Internet, come mostra l’infografica sottostante.

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