Profondo Rosso per Visibilia Editore

La scorsa settimana Daniela Santanchè ha rassegnato le dimissioni irrevocabili dalla carica di presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato di Visibilia Editore di cui detiene il 48.64% capitale sociale della società. Tale partecipazione è detenuta attraverso le controllate Visibilia Editore Holding S.r.l., per il 40.87%, e attraverso Visibilia Concessionaria S.r.l., per il 7.77%.

Se le dimissioni sono state giustificate dalla presenza di impegni legati al ruolo istituzionale rivestito dalla Santanchè che non permetterebbero alla stessa di proseguire a svolgere in modo adeguato le attività di presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della società, ieri ha dichiarato a Libero che si è dimessa «Perchè adesso l’azienda si è ristrutturata e ha meno bisogno di me».

La notizia ci ha incuriosito, diciamo, e abbiamo deciso di approfondire analizzando i conti della società che pubblica diversi periodici, sia mensili che settimanali, tra cui Ville Giardini, Ciak e PC Professionale, acquisite nel marzo 2014 dal Gruppo Mondadori.

Dal 2015, l’anno dopo la quotazione in  borsa della società, al primo semestre di quest’anno Visibilia Editore ha perso la bellezza, si fa per dire, di oltre 4,5 milioni di euro.

L’avventura editoriale della “pitonessa” è stata da sempre tutto fuorché un successo tanto da veder scendere la sua quota, come sopra riportato, al 48.6% quando inizialmente ne deteneva il 62%, avendo ceduto al fondo arabo, con sede alle isole Cayman, Bracknor ltd una parte delle quote per risanare i debiti. E l’andamento del titolo negli ultimi cinque anni è disastroso.

Anche il primo semestre di quest’anno, in cui per molti editori si è avuto un rimbalzo rispetto al 2020, è negativo con ricavi in calo e Ebit e risultato netto in peggioramento rispetto al pari periodo dell’anno scorso.

Pure le altre avventure imprenditoriali della senatrice di Fratelli d’Italia non sono esattamente dei successi, e di recente la Santanchè ha lasciato un’altra società azzerando la propria partecipazione con 44mila euro di perdite.

Insomma, forse è vero che Visibilia non ha più bisogno di lei ma probabilmente non nel senso delle sue dichiarazioni, visto che, a giugno 2021, i conti non non sono certo quelli di una società in  salute e «ristrutturata», e che sin qui la vita da imprenditrice sicuramente non è stata costellata di successi.

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