La scorsa settimana sono stati pubblicati i dati di Accertamenti Diffusione Stampa [ADS] relativi alle vendite dei quotidiani sempre nel mese di Agosto di quest’anno.
Prima di entrare nel merito riteniamo opportuno e utile specificare che i dati ADS che abbiamo elaborato sono relativi alla “pagata”, ovvero le vendite nei i canali previsti dalle disposizioni di legge, sostanzialmente le edicole, e gli abbonamenti a pagamento. E non, come è brutta consuetudine da parte di altri, i dati della diffusione, poiché come specifica ADS questi sono spuri.
Anche per quanto riguarda le copie digitali abbiamo elaborato i dati relativi alle copie dell’edizione digitale vendute ad un prezzo pari almeno al 30% del prezzo di vendita dell’edizione cartacea, e non quelli di sedicenti abbonamenti digitali, spesso venduti ad un euro al mese sui quali si fantasticano cifre tanto mirabolanti quanto inutili, oppure il totale delle copie digitali che includono le copie omaggiate, che in molti casi sono superiori a quelle vendute.
Tutto ciò doverosamente premesso, entriamo nel merito dei dati, tenendo conto che storicamente le vendite dei quotidiani ad Agosto sono superiori a quelle di Luglio.
Continua la ripresa di vendite dei quotidiani sportivi che, con la ripresa del calcio, e degli altri sport, lasciano alle spalle il tonfo durante il lockdown, e alla sospensione di tutte le competizioni sportive. La pagata, così come sopra definita, della Gazzetta dello Sport cresce del 25.26% rispetto a Luglio. anche se resta ben distante dalle vendite del periodo pre-quarantena, e lontanissima dalle vendite di Agosto 2019 [168 mila copie] e di Agosto 2018 [188 mila copie].
Anche gli altri due quotidiani sportivi nazionali registrano tassi di crescita a doppia cifra rispetto a Luglio, ma mentre Tuttosport addirittura supera i livelli pre-lockdown, Il Corriere delle Sport resta ancora sotto di circa 6 mila copie rispetto al periodo prima della quarantena e lontanissimo dalle 81 mila copie dell’Agosto 2019.
È boom di vendite per la Repubblica che vede crescere la pagata del 23.49% rispetto a Luglio, anche se resta oltre 20 mila copie al di sotto dell’Agosto 2019 [170 mila copie]. Il Corriere cresce invece “solo” del 5.79% rispetto a Luglio, e anche in questo caso resta ben distante dalle vendite del pari periodo dell’anno precedente.
La distanza tra il quotidiano diretto da Fontana e quello diretto da Molinari si assottiglia dunque sensibilmente, anche se il Corriere mantiene nettamente la leadership.
Dei sedici quotidiani nazionali o pluri-regionali presi in esame solo uno ha vendite in calo: Avvenire [- 8.28% Vs Luglio 2020]. Il quotidiano cattolico resta anche molto distante dalle vendite pre-lockdown.
È interessante notare come per praticamente tutte le testate prese in considerazione sommando alle vendite del prodotto cartaceo quelle delle copie digitali, ancora una volta così come sopra definite, la crescita si riduca sensibilmente. Ad esempio Repubblica vede il totale delle vendite – carta + digitale – crescere del 18.03% contro una crescita della pagata del prodotto cartaceo, come abbiamo visto, del 23.49%. E il Fatto Quotidiano, che sul cartaceo è sostanzialmente stabile rispetto a Luglio [+0.59%], con le copie digitali registra addirttura un calo del 8.78% rispetto al mese precedente, anche se il totale delle vendite è sensibilmente superiore alle 35 mila copie di Agosto 2019.
Per alcuni quotidiani però le vendite di cpopie digitali, come approfondiremo di seguito, iniziano ad avere un’incidenza significativa. L’infografica sottostante, con il dettaglio delle vendite delle sole copie cartacee e quelle totali, evidenzia tale dinamica.
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Se Agosto è stato un buon mese per il traffico ai siti web delle principali testate d’informazione del nostro Paese, non si può dire altrettanto per le copie digitali.
Infatti, le vendite di copie digitali rimangono sostanzialmente stabili rispetto a Luglio per quasi tutti i quotidiani presi in esame. Unica eccezione il Fatto Quotidiano che invece ad Agosto passa dalle circa 23 mila copie di Luglio a poco più di 18 mila copie tornando ai livelli di Marzo.
Il giornale diretto da Travaglio resta comunque il primo quotidiano per incidenza delle copie digitali sul totale delle vendite [37.75%], seguito da Il Sole24Ore [36.31%] e Il Manifesto [34.84%].
Le copie digitali hanno un peso significativo anche per Il Corriere della Sera, per il quale rappresentano il 15% circa del totale. Mentre per la Repubblica queste pesano poco meno di un quinto del totale, e per il ItaliaOggi esattamente il 15%, anche se per il quotidiano economico-finanziario siamo su volumi di vendita molto bassi.
Relativamente poco significative, o addirittura assolutamente marginali le vendite di copie digitali delle altre testate prese in esame, come mostra l’infografica sotto riportata.
Qualità, indipendenza e trasparenza sono le ragioni principali per cui un lettore paga per le notizie. E evidentemente, al di là dei proclami, i risultati dicono che i giornali del nostro Paese sono ancora ben lontani dal raggiungere tale obiettivo.
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