La scorsa settimana i principali editori di quotidiani del nostro Paese hanno reso disponibili i dati relativi ai primi nove mesi di quest’anno, e relativo confronto con il pari periodo dell’anno precedente. Abbiamo pensato potesse essere interessante riprendere i dati così da avere una fotografia sulle evoluzioni in corso.
Prima di entare nel dettaglio dei dati di ciascun gruppo editoriale, è opportuno evidenziare come i bilanci disponibili non siano omogenei con ogni editore che fornisce un livello di dettaglio diverso a seconda dei casi. Non esattamente un’operazione di trasparenza.
In generale, come vedremo, più che di evoluzioni si tratta di involuzioni. Infatti nessuno dei principali editori di quotidiani italiani ha un andamento positivo, e nella maggior parte dei casi, l’ultima riga è in rosso, o comunque i margini sono in peggioramento rispetto al Gennaio – Settembre 2018.
RCS Mediagroup / Cairo Communication:
Per RCS Mediagroup i risultati relativi ai primi nove mesi del 2019 vedono un risultato netto di Gruppo per il periodo Gennaio – Settembre 2019 che ammonta a 40.7 milioni, contro un positivo per 52.1 milioni al 30 settembre 2018 [-21.8%].
I ricavi netti consolidati di Gruppo al 30 Settembre 2019 si attestano a 673.9 milioni, in decremento di 39.4 milioni rispetto al 30 settembre 2018. La variazione è riconducibile ad un decremento dei ricavi editoriali di 20.6 milioni [-6.3% rispetto al pari periodo 2018], dei ricavi pubblicitari di -13.1 milioni [-4.7% rispetto ai primi nove mesi 2018] e dei ricavi diversi per 5.7 milioni [-5,4% rispetto al pari periodo 2018].
I ricavi digitali, che ammontano a circa 115.8 milioni, hanno raggiunto un’incidenza del 17.2% sui ricavi complessivi, contro un peso del 37.8% del totale per il NYTimes. La raccolta pubblicitaria complessiva sui mezzi online si attesta a 87.4 milioni di euro, raggiungendo un’incidenza del 32.6% sul totale dei ricavi pubblicitari.
A fine Settembre la customer base totale attiva per il Corriere della Sera [digital edition, membership e m-site] è risultata pari a 160 mila abbonati, in crescita del 22% rispetto al pari data 2018, come abbiamo avuto modo di dettagliare la scorsa settimana.
Il Gruppo editoriale pesa il 71.8% del totale dei ricavi di Cairo Communication, che a sua volta vede un calo del totale dei ricavi del 4.8%, e una flessione del risultato netto di pertinenza del Gruppo addirittura del 25.1%. Al suo interno, negativo, appunto, l’andamento di RCS Mediagroup e di Cairo Editore [periodici], mentre sono in crescita sia i ricavi de La7 che quelli delle concessionarie di pubblicità del Gruppo, che però, come mostra l’infografica sottostante pesano meno di un quinto del totale dei ricavi.
Gruppo Sole24Ore:
Il Gruppo editoriale controllato da Confindustria è quello che fornisce il maggior dettaglio sul proprio andamento, anche perchè, come sappiamo, dopo la vicenda delle “copie gonfiate” resta “osservato speciale” della CONSOB.
Il Gruppo 24 ORE ha conseguito nei primi nove mesi del 2019 ricavi consolidati pari a 143.2 milioni di euro che si confrontano con un valore pari a 150.2 milioni di euro del pari periodo 2018 [-7 milioni di euro, pari al -4.7%]. Il margine operativo lordo [EBITDA] al 30 Settembre 2019 è positivo per 0.6 milioni di euro e si confronta con un valore di 2.4 milioni di euro del pari periodo 2018, in calo di ben il 75%. Un risultato non esattamente in linea, per usare un eufemismo, con quanto prospettato nel piano industriale 2019-2022.
Publishing & Digital, l’area di business a cui fanno capo il quotidiano Il Sole24Ore, i prodotti digitali collegati al quotidiano, i quotidiani verticali, i prodotti allegati al quotidiano, i periodici, i collaterali, il sito e l’Agenzia di stampa Radiocor Plus, chiude al 30 Settembre 2019 con ricavi pari a 77.9 milioni di euro in diminuzione di 3.2 milioni di euro [-4% rispetto al 30 Settembre 2018].
I ricavi diffusionali e altro ammontano complessivamente a 47.4 milioni, in calo di 1.2 milioni di euro [-2.4% rispetto al corrispondente periodo del 2018]. I ricavi pubblicitari ammontano a 30.5 milioni di euro, in calo del 6.4% rispetto al pari periodo del 2018.
Impossibile non rilevare come, a fronte di un dettaglio minuzioso delle attività svolte in ambito digital e social, con la principale novità rappresentata dal rilascio del nuovo sito, avvenuta il 24 Giugno 2019, e un ventaglio importante di proposte sui social, ben articolate per ciascuna piattaforma, non venga fornito invece il relativo dettaglio economico di quest’area specifica. Chiaro segnale di come evidentemente i ricavi da digitale, per l’area Publishing & Digital, a dispetto del nome, resti marginale allo stato attuale.
Vedremo se l’operazione di engagement dei lettori e, soprattutto, il lancio di 24+, la nuova sezione premium, a pagamento, del quotidiano di Confidustria miglioreranno la situazione, anche se, spiace dirlo, ma parlare di “plus” significa che vi sia un “minus”. Un basic del marketing che pare essere sfuggito, diciamo.
Gruppo Caltagirone Editore:
Il Gruppo Caltagirone Editore ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con ricavi pari a 184.8 milioni di Euro in diminuzione del 15.2% rispetto ai 217.9 milioni di euro del corrispondente periodo del 2018. Nel terzo trimestre 2009 il Gruppo ha conseguito ricavi pari a 56.7 milioni di Euro, in diminuzione del 9.4% rispetto al dato del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il Margine Operativo Lordo, pari a 3.8 milioni di euro, ha segnato una netta flessione rispetto ai 25.6 milioni di euro registrati al 30 Settembre 2008. Nel terzo trimestre 2009 il Margine Operativo Lordo è pari a 866 mila Euro contro i 2.8 milioni di Euro nel corrispondente periodo dell’esercizio precedente.
La riduzione dei ricavi è collegata alla contrazione di tutte le principali componenti del fatturato. Particolarmente significativa è risultata la diminuzione del fatturato pubblicitario. Nei primi nove mesi del 2009 la raccolta pubblicitaria sui quotidiani è diminuita del 19.9% rispetto al 30 Settembre 2008. La diminuzione è maggiormente significativa sulle testate che raccolgono prevalentemente la pubblicità commerciale nazionale rispetto ai giornali con maggiore incidenza della raccolta pubblicitaria locale.
Nei primi nove mesi del 2009 gli “altri ricavi pubblicitari” sono rappresentati principalmente dalla raccolta pubblicitaria sui siti internet dei giornali [1.5 milioni di Euro] e sull’emittente televisiva Telefriuli per circa 900 mila Euro. I ricavi registrati nella raccolta pubblicitaria su Internet registrano andamenti molto positivi, ma i volumi non sono tali da incidere significativamente sul risultato complessivo, come mostra l’infografica sottostante.
Anche i ricavi derivanti dalla vendita dei quotidiani e dei prodotti offerti in abbinamento registrano un decremento complessivo del 6.9% rispetto al 30 Settembre 2008. In particolare i ricavi derivanti dalla vendita di quotidiani, pari a 63,5 milioni di Euro, diminuiscono del 5%.
Poligrafici Editoriale:
I ricavi di vendita di quotidiani e riviste hanno evidenziato una riduzione del 6.4%. Relativamente alla raccolta pubblicitaria si registra un decremento complessivo dei ricavi del 3.4%. La raccolta pubblicitaria sui quotidiani cartacei éditi dal Gruppo registra complessivamente un decremento del 3,6% con la pubblicità commerciale locale, comprensiva della rubricata finanziaria e di servizio, che evidenzia un -1.2%, mentre la pubblicità commerciale nazionale si attesta a -8.2%.
La raccolta pubblicitaria online nazionale e locale, pari a € 3,2 milioni, evidenzia un decremento, a valori complessivi, del 2.3%, ma un incremento del 8.5% a perimetro omogeneo, a causa della perdita della concessione di alcune testate non di proprietò del Gruppo, che si ricorda fa capo all’attuale Presidente di FIEG. Nel settore digitale, secondo quanto viene riportato, sono allo studio ulteriori arricchimenti dei contenuti di informazione, anche con il trasferimento completo di quelli dei giornali cartacei, con l’obiettivo di sviluppare un sistema di paywall.
Il risultato economico del periodo del Gruppo Poligrafici Editoriale, al netto delle imposte, registra una perdita di 4.7 milioni contro una perdita di 0.9 milioni dei primi nove mesi del precedente esercizio.
GEDI Gruppo Editoriale:
I ricavi consolidati, pari a 441,5 milioni di euro, hanno registrato una flessione del 6% rispetto ai primi nove mesi del 2018. I ricavi diffusionali, pari a 205.2 milioni, sono diminuiti del 4.8% rispetto a quelli del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. I ricavi pubblicitari, pari a 206.4 milioni di euro, sono risultati in calo del 7% rispetto ai primi nove mesi del 2018.
I ricavi derivanti dalle attività digitali rappresentano complessivamente soltanto il 12% del fatturato consolidato [14.8% sul brand Repubblica], ed i prodotti digitali delle diverse testate del Gruppo hanno raggiunto a fine Settembre 2019 i 126mila abbonati.
Il risultato operativo rettificato è pari a 4.3 milioni di euro, mostrando una riduzione rispetto al terzo trimestre del 2018 [-15,9%]; il risultato netto consolidato ammonta a 0.7 milioni di euro, contro i 3.5 milioni nel corrispondente periodo del 2018.
In merito alle prospettive dell’esercizio 2019, non si intravedono evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno interessato i primi nove mesi.
In conclusione, insomma, la situazione, e l’orizzonte nel breve-medio periodo, restano a tinte fosche. Il digitale non decolla, contrariamente a quanto avviene invece in altre nazioni, e anche gli “altri ricavi”, laddove dettagliati, non paiono evolversi, a conferma di come gli editori di quotidiani restino fondamentalmente ancorati ancora oggi al vecchio, obsoleto, modello di business, legato a vendite di contenuti giornalistici e raccolta pubblicitaria.
In questa situazione, anche se non se ne conoscono esattamente i dettagli, ma solamente i contorni generali, ci permettiamo di suggerire che se, come pare, lo Stato vuole tornare sulla strada dei finanziamenti diretti ai giornali, che questi vengano legati a elementi qualitativi, e non quantitativi, come è stato sino al 2018, poichè, se il futuro è più nero che altrove, i fatti [di]mostrano che un altro mondo è possibile, volendo.
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