“DigitalMente”, rubrica settimanale che ogni Venerdì prova a fornire spunti e appunti su digitale e dintorni per riflettere a tutto campo su innovazione e digitale. Oggi abbiamo scelto di parlare del Festival Internazionale del Giornalismo, in corso a Perugia in questi giorni.
In particolare, come ogni anno da diverso tempo a questa parte, ci focalizziamo sull’analisi [*] delle conversazioni online/sui social relative al hashtag della manifestazione: #IJF19. Sono stati monitorati Twitter, Instagram, Facebook, siti di notizie online, blog, e quotidiani online, dal giorno prima dell’avvio della manifestazione alla mezzanotte di ieri.
Complessivamente sono state 6.800 le citazioni di #IJF19 da parte di 2.505 autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto [like / condivisioni / commenti] 30.276 persone. La portata potenziale di tale volumi di conversazioni, le “opportunity to be seen“, è stata di 492.6 milioni, per una reach effettiva stimata di 17.2 milioni di impression. Naturalmente il trend è di forte crescita rispetto alla prima giornata, con un volume di conversazioni, e numero di autori unici, che ieri 4 Aprile sono state circa il triplo del 3 Aprile.
Anche se la maggior parte delle citazioni, in termini quantitativi, sono su Twitter, e non potrebbe essere altrimenti dato che, come sappiamo, si tratta della piattaforma social prediletta da giornalisti e opinion maker, è su Instagram che si sviluppa il maggior engagement, con, al top, un bellissimo scatto, che ottiene 2.363 like e 93 commenti.
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I quotidiani online sono quelli dove si parla meglio, ma anche peggio, del Festival Internazionale del Giornalismo, con un sentiment che è positivo nel 17.7% dei casi, e negativo per l’8.7% delle volte, con polemiche tanto strumentali quanto superficiali, ad essere generosi, sulla presenza di Google e Facebook come sponsor della manifestazione, subito rispedite al mittente, giustamente, dalla fondatrice dell’International Journalism Festival: Arianna Ciccone.
L’autore più attivo è stato, sin ora, l’account Twitter del Festival, che è stato anche il più autorevole/influente, mentre il sito più attivo è il web magazine del Festival, ma quello più autorevole/influente e quello de “La Stampa”, con l’articolo di Anna Masera dedicato all’evento.
Complessivamente le conversazioni online/sui social registrano una leggera prevalenza di persone di sesso maschile che pesano il 53.2% del totale, mentre le donne incidono per il 46.8%.
Anche nei casi nei quali le conversazioni hanno un sentiment negativo, quando cioè i termini associati alle citazioni di #IJF19 esprimono umori e reazioni negative, si tratta non di critiche al Festival, alle quali, come abbiamo visto, ci pensano già i giornali rinchiusi nel loro guscio, ma di criticità verso alcuno degli argomenti trattati, come ad esempio, uno per tutti, per quanto riguarda Maria Ressa, CEO e direttrice esecutiva di Rappler, social news network creato nel 2012 che combina giornalismo professionale con modelli partecipativi, che con i suoi lavori investigativi su Rappler ha svelato il sistema di corruzione che coinvolge il governo autoritario di Duterte nelle Filippine; arrestata più volte, è quotidianamente minacciata di morte, ma la sua missione giornalistica non si ferma. È infatti durante il suo talk di ieri che si è registrato il maggior numero di citazioni sui social di #IJF19.
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Per quanto riguarda specificatamente Instagram sono solamente 326 i post nell’arco temporale considerato [tra i quali segnaliamo in particolare questo], ma questi coinvolgono [like + commmenti] 16.920 persone, con un engagement rate decisamente superiore rispetto alle altre piattaforme social analizzate.
Tremila circa le citazioni su Twitter che coinvolgono [like / commenti retweet] 5.917 persone. Un tasso di engagement nettamente inferiore ad Instagram, soprattutto se si considera che i mi piace – forse usati come “segnalibri” per ritrovare i contenuti – pesano circa l’80% delle interazioni, mentre commenti e condivisioni sono marginali. I tre tweet che generano maggior coinvolgimento sono di: Rana Ayyub, Roberto Saviano, e Lirio Abbate.
Sulla fanpage della manifestazione, a fronte di 23 post da parte di chi amministra la pagina su Facebook vengono generati un totale di poco meno di 2mila like, 417 condivisioni, e 44 commenti. Un tasso di engagement medio giornaliero del 1.7%. Il post che ha generato maggior engagement in assoluto è quello, di ieri mattina, che ha dato il via alla cinque giorni su media e giornalismi.
Torneremo ad analizzare le conversazioni relative al Festival nel nostro digest settimanale, e pubblicheremo l’analisi conclusiva di tutte e cinque le giornate della manifestazione Lunedì 8 Aprile. Anche quest’anno forniamo il nostro minimo contributo al Festival, e al miglioramento dell’ecosistema dell’informazione, che [quasi], chiude questa edizione, con un workshop su “Data-driven journalism: come estrarre dati dai social e rappresentarli”. Un laboratorio pratico nel quale i partecipanti potranno imparare concretamente come estrarre dati e/o informazioni al fine di creare contenuti giornalistici [e smetterla con articoli tipo “Il popolo della Rete dice che…”, e varianti sul tema], e come visualizzare i dati, pur senza avere capacità di programmazione.
L’infografica sottostante riepiloga gli elementi dell’analisi delle prime due giornate dell’evento e ne fornisce i dettagli.
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[*] La fonte dei dati elaborati per l’analisi effettuata è Talkwalker con cui DataMediaHub ha una partnership per l’ascolto della Rete. Questa e le molte altre analisi prodotte sono, anche, delle “demo” della parte di social media listening/monitoring che potremmo fare per il vostro brand, la vostra organizzazione. Se d’interesse contattateci attraverso l’apposito modulo. Grazie.
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