Airbnb lancia le proprie “Music Experiences”

Nello scorso agosto la compagnia americana ha raggiunto il valore di 30 miliardi di dollari, valutazione che la rende la seconda più importante start-up americana dopo Uber. Ma si sa, fermarsi al proprio core business non è una scelta sostenibile nel lungo periodo. Da qui l’obiettivo di incrementare il proprio numero di utenti con una nuova iniziativa. “Music Experiences” è il programma che permetterà di accedere a concerti e live performance per pochi fortunati in alcune città di tutto il mondo.

L’obiettivo è infatti di partire con eventi a Los Angeles, Detroit, San Francisco, Miami, Nairobi, Cape Town, Barcellona, Parigi, Londra, Firenze, Seoul, Tokyo e L’Avana. E per una volta c’è anche l’Italia, rappresentata da Firenze.

“Music Experiences” fa parte di “Trips”, una piattaforma di iniziative nata a fine 2016 e così descritta da Brian Chesky, Ceo di Airbnb: “Riunire in un unico luogo i posti da visitare, le esperienze da provare e le persone da incontrare”. Non più solo case e stanze da affittare, ma anche uno strumento per entrare in contatto maggiormente con la cultura di un luogo attraverso gli eventi e le guide locali.

Finora, gli utenti potevano acquistare i seguenti pacchetti:

  • Motor City Rocks, un tour di due giorni al costo di 380$ per conoscere la scena musicale di Detroit;
  • Grime Scout, tre giorni alla scoperta del suono underground di Londra, per 230$;
  • Vinyl Mix, una caccia ai vinili in giro per Tokyo con la possibilità di registrarsi la propria colonna sonora con un producer locale, per 200$.

Tutte iniziative accompagnate, altresì, dalla possibilità di partecipare a concerti dal vivo, sessioni di registrazioni e la possibilità di incontrare musicisti locali e performer. Tour non particolarmente economici, è chiaro, ma entusiasmanti per chi ha fatto della musica la propria ragione di vita, più che una semplice passione.

Ed è qui che entra in gioco la partnership con “Sofar Sounds”, community operante a livello globale (la pagina Facebook di Roma conta 1.640 iscritti ad oggi) in cui poter far incontrare appassionati ed artisti in contesti intimi, meglio noti come “secret concerts”.

Nel concreto, il sistema permetterà di mettersi in lista per un evento nella città desiderata. Se tra i prescelti, si potrà acquistare il biglietto per una manciata di dollari senza sapere fino alla sera prima la location o, addirittura, l’artista sul palco. Il tutto accompagnato dalla richiesta di portare con sé una bottiglia da condividere con gli altri spettatori. Sharing economy fino al midollo.

L’obiettivo dell’accordo è quindi valorizzare il concetto di cultura e interazione della propria community. Oltre il semplice ruolo di uno strumento tra tanti per cercare un alloggio, Airbnb punta ad offrire qualcosa di più completo al viaggiatore, al fine di posizionarsi come una sorta di tour operator. La scelta di puntare sulle “Music Experiences” denota l’obiettivo di rivolgersi ad un target già ampiamente definito, una verticalità che trova la sua esatta connotazione nel pubblico dei festival: basti pensare a quanto eventi come il Primavera di Barcellona o il Glastonbury siano in grado di muovere migliaia di giovani da tutto il mondo.

È dunque lecito pensare che la promozione di secret concert sia solo il primo step verso una strategia più ampia. Chesky ha infatti commentato:

“La musica è uno strumento incredibile per unire le persone. Attraverso la piattaforma saremo capaci di sostenere gli artisti locali portando i fan ai loro eventi e portando la loro musica in tutto il mondo.”

D’altronde, quale migliore occasione per conoscere il suono di una città se non prender parte ad eventi con i musicisti del luogo?

airbnb secret concert
Airbnb lancia le “Music Experiences”, un nuovo servizio per unire i soggiorni a concerti dal vivo con artisti locali in giro per il mondo.

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