Una settimana nel futuro del giornalismo – Ad Block, le novità di Twitter e Facebook e molto altro

La rubrica dove rac­co­gliamo i link per non per­dere le novità nel mondo dell’informazione.

Il peso di Ad Blocker. Il New York Times ha realizzato un esperimento con Ad Blocker per valutare 50 siti di news e ha scoperto che più della metà dei dati caricati sulle homepage derivano dalla pubblicità, non da contenuti giornalistici. Nell’infografica dell’analisi si possono navigare i risultati per tempo, peso e costo degli adv. Non tutte le testate riportano le stesse cifre: se per Botston.com la maggior parte del tempo – 30 secondi – serve a caricare video promozionali in hd, mentre bastano 8 secondi per il contenuto editoriale, sulla Bbc c’è una proporzione più sensata: 2,4 secondi per gli adv e 1,9 per i contenuti giornalistici. Chi usa Ad Block. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, almeno una persona su dieci. In Germania 1 su 4, in Francia il 30% e in Italia il 13% degli utenti. Negli Stati Uniti lo apprezzano i 2/3 dei Millennials. Per saperne di più potete consultare le ottime tabelle di Business Insider.

Cosa c’è di nuovo su Twitter. C’è in cantiere il progetto di aumentare i caratteri disponibili oltre i 140, come già accade nei messaggi privati, ma anche l’autoplay dei video nei tweet promozionali, che vengono visti dall’82% degli utenti. In più, è già possibile creare sondaggi da sito e da app, una funzione che probabilmente verrà sfruttata durante le prossime elezioni negli Stati Uniti.

Sempre ottima AjPlus. La sezione social e mobile di Al Jazeera ha analizzato i dati della ricerca di Google per raccontare la vita quotidiana in Siria. I cittadini siriani colpiti da quattro anni di guerra cercano: ospedali, aiuto medico, come trattare ferite e bruciature. Stupiti che altre chiavi di ricerca riguardino “come raggiungere l’Europa”?

È online Field of Vision. Il progetto della regista premio Oscar e premio Pulitzer Laura Poitras, nato in collaborazione con The Intercept e First Look Media, mira a finanziare 40-50 documentari brevi di taglio giornalistico. La prima stagione con la messa online dei progetti selezionati è cominciata il 29 settembre e si concluderà a novembre.

Cosa succede in Facebook. Liz Heron, capo della divisione news, se ne va all’Huffington Post. L’ha annunciato con la funzione Facebook Mentions a disposizione dei giornalisti “verificati” sul social network. Poi: il Washington Post apprezza il formato Instant Articles: pubblica 1200 storie al giorno, direttamente su Facebook e potenzialmente i lettori non hanno bisogno alcun bisogno di abbandonare le pagine del social network per leggere le notizie della testata. C’è un aggiornamento sulla funzione delle note, che ora hanno uno stile più elegante, c’è la possibilità di aggiungere citazioni e foto, cambiare formato di testo e molto altro. Siamo in rivalità diretta con Medium da queste parti.

SEGNALAZIONE: Le opere di Massimo Gentile, art direc­tor de il Secolo XIX e co-fondatore di Data­Media­Hub scomparso il marzo scorso, saranno proiettate alla camera di commercio di Prato durante gli incontri di Digit2015, manifestazione nazionale interamente dedicata al giornalismo digitale e online che si tiene a Prato il 2 e il 3 ottobre. L’installazione multimediale occuperà una porzione del corridoio che collega le due aule dove si svolgono i workshop.

Donata Columbro

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