TendenzialMente

I dati pubblicati in questi giorni sull’andamento di quotidiani e periodici online hanno suscitato sorpresadibattito sulla realtà allo stato attuale dell’informazione online nel nostro Paese.

Non potevo dunque che raccogliere l’invito di Stefano Quintarelli di mappare le variazioni, le differenze degli andamenti rispetto al pari periodo dell’anno precedente, mosso, forse, anche, dal legittimo desiderio di vedere riconosciute alcune piccole soddisfazioni.

In termini di tendenza emergono dinamiche complessivamente distinte. Se, da un lato, i quotidiani vedono crescere il numero di utenti che accedono all’edizione online, dall’altro lato, la tendenza dei periodici è opposta con una riduzione complessiva di coloro che visitano i siti web dedicati.

Tra i quotidiani è Il Sole24Ore quello che presenta la maggior crescita con il +61% rispetto al mese corrispondente dell’anno precedente, anche se credo che oggettivamente partisse da una base che era davvero minima per un giornale di tale autorevolezza; da non sottovalutare neppure, evidentemente, il traino della crisi economica – finanziaria, che infatti, mi pare sta contribuendo anche alle bendite/diffusione dell’edizione cartacea. Sempre in termini di incremento, tra i periodici, best performer Marie Claire che però parte da valori esigui. Soddisfacenti le performance di Leiweb ,  che oltre ad avere redazione propria è espressione di Io Donna, A e Amica, e di Donna Moderna.

Nella valutazione del trend, e dei valori assoluti, delle singole testate è opportuno ricordarsi che nel mese di settembre 2011 l’audience online raggiunge 27 milioni di Italiani dai 2 anni in su che hanno navigato almeno una volta attraverso un PC, il 12% in più rispetto all’anno precedente. L’audience online nel giorno medio registra 12,9 milioni di utenti attivi [+7,5% rispetto a settembre 2010], che hanno consultato 171 pagine trascorrendo in media 1 ora e 22 minuti al giorno per persona.

Si tratta di un riferimento non trascurabile che consente di inquadrare quanto del tempo online sia dedicato all’informazione dando quindi una misura dell’attuale penetrazione e del livello di coinvolgimento relativo.  Elemento che integrato con il numero di pagine viste ed il tempo trascorso, pubblicati ieri,

Se per molti dei quotidiani esiste, almeno per i principali,  una base quantitativa dalla quale partire per andare oltre i CPM ed arrivare al coinvolgimento del lettore è evidente che i periodici devono, in generale, rivedere completamente il loro approccio alla Rete.

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TREND QUOTIDIANI SETTEMBRE 2011 Vs.  SETTEMBRE 2010

Fonte: Audiweb Settembre 2011 - Elaborazione: "Il Giornalaio" - Clicca per Ingrandire -

TREND PERIODICI SETTEMBRE 2011 Vs.  SETTEMBRE 2010

Fonte: Audiweb Settembre 2011 - Elaborazione: "Il Giornalaio" - Clicca per Ingrandire -
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0 thoughts on “TendenzialMente

  1. I periodici hanno sostanzialmente sbagliato la proposta “internet” offrendosi come portali ( termine morto da qualche anno ma ancora largamente usato tra gli editori ), forse dovevano diventare delle piattaforme di lettura di contenuti. Tutti i periodici che acquistavo in edicola si sono persi per strada senza offrirmi alternative su internet ( MCmicrocomputer , PC professionale, TGM, etc ). Personalmente trovo molto interessanti soluzioni come Zite o Flipboard e sarei disponibile anche a pagare per contenuti di mio interesse. L’offerta invece è la trasposizione del pdf o un sito pieno di cose di scarso valore. C’è molto da inventare !

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