Sempre più Mass Media

Una giovane sola, con lo sguardo perso nel vuoto, avvolta in una lunga coperta, che tiene in mano un sacchetto da supermercato, è sullo sfondo di edifici e autoveicoli distrutti.

Questa fotografia, scattata tra le macerie della città d’Ishinomaki, una delle più colpite dal terremoto e dallo tsunami che si sono abbattuti sul Giappone undici giorni fa, ha fatto il giro del mondo.

E’ apparsa sulla prima pagina del Wall Street Journal, del Daily Telegraph, della Stampa, del Figaro, dell’Estado de S.Paulo e di numerosi settimanali in Europa, nelle Americhe e in Asia.

Il fotografo è stato Tadashi Okubo, appartenente alla redazione dell’Yomiuri Shimbun, il più grande quotidiano giapponese, diffuso in 13 milioni 800 mila copie al giorno, che ha messo l’immagine a disposizione di tre grandi agenzie di stampa, l’Associated Press, la Reuters e l’Agence France Presse. Queste l’hanno offerta ai giornali. Altre agenzie hanno naturalmente presentato le loro riprese. Ma quella della giovane giapponese è stata la preferita a livello internazionale.

Il responsabile del reparto fotografico del francese Télérama, che ha pubblicato la notizia, ritiene che le ragioni della scelta siano state la gioventù della protagonista, sommariamente coperta e collocata al centro delle distruzioni, quasi una figura simbolo del cataclisma e la tempestività della diffusione.

Le redazioni l’hanno preferita ad altre fotografie, più informative, che avrebbero confermato la gravità dei fatti contenuti nelle corrispondenze, ma esponevano al rischio del sensazionalismo.

Il giornalismo su carta si sarebbe oltre tutto imbarcato in una competizione, persa in partenza, con le migliaia di immagini riprese dalle televisioni e dalla rete. A queste tocca spettacolarizzare le notizie, alla stampa di favorire la riflessione.

Riprodotto da Iriospark

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