Publishing Trends, nel numero di aprile della propria newsletter, pubblica i risultati di una ricerca sui principali driver, le principali fonti di influenza, per l’acquisto di libri.
Al primo posto in assoluto figura l’esposizione sul punto vendita, seguita dal passaparola di amici e conoscenti, come il grafico di sintesi sottostante, realizzato con pub track, sintetizza.
In generale si conferma, da un lato, come la comunicazione below the line, termine che il caso vuole derivi dal gergo giornalistico e stia ad indicare, letteralmente, il complesso delle notizie nella metà inferiore, cioè sotto [below] la piega [line] della prima pagina di un quotidiano esposto assieme agli altri in edicola, sia sempre di maggior rilevanza e, dall’altro lato, il ruolo e l’importanza del punto vendita anche in ambito editoriale.
E’ importante segnalare che anche nelle diverse classi di età, sino ad arrivare alla “generazione Z” [under 21], il ruolo del Point Of Purchase resta di assoluta rilevanza.
Seppure i dati siano riferiti specificatamente all’acquisto dei libri e non a quotidiani e periodici, evidenziano che l’assoluta carenza di attenzione al punto vendita e l’assenza di qualsivoglia azione di trade marketing è uno dei tanti grossolani errori che caratterizzano questo mercato-canale.
Il vuoto assoluto rappresenta una opportunità importante per chi volesse coglierla. Senza necessariamente dover inseguire, per l’ennesima volta, ipotesi tanto futuribili quanto irrealistiche, spazi di redditività diretti ed indiretti sono assolutamente alla portata di chi, tra gli editori [ma non solo, eh!] si attivasse seriamente in tal senso.
Il futuro dell’edicola è oggi.
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