Il Tempo di Parola dei Partiti nei TG

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni [AGCOM] ha reso disponibili i dati relativi al pluralismo politico/istituzionale in televisione. Periodo 1/31 gennaio 2023.

Da questi abbiamo estrapolato il tempo di parola, ovvero il tempo in cui il soggetto politico/istituzionale parla direttamente in voce, dei principali partiti politici in tutte le edizioni dei telegiornali RAI e Mediaset, che sono quelli che coprono attorno al 90% del totale degli ascolti dei TG nazionali.

Gennaio  è stato un mese particolarmente intenso con la morte di Ratzinger, il “Qatargate”, il caro carburanti, la cattura di Matteo Messina Denaro, il “caso” Cospito e il 41 Bis, e naturalmente di preparazione alle regionali che si sono tenute a metà febbraio, tra le altre cose.

In questo quadro generale vanno letti i dati che complessivamente vedono il PD come la forza politica che ha avuto la maggior quota di tempo di parola nei notiziari televisivi. Balza subito all’occhio come invece nei TG Mediaset il partito di colui che controlla le emittenti sia di gran lunga il primo partito per spazio ricevuto nei telegiornali del biscione e abbia un tempo di parola che è quasi cinque volte tanto rispetto a quello nei notiziari della RAI.

Elemento che richiama immediatamente la questione del conflitto di interessi. Annoso problema irrisolto che naturalmente sarà molto difficile che venga affrontato proprio dall’attuale Governo che si caratterizza per un ex dipendente Mediaset come Sottosegretario all’informazione all’editoria.

La poca simpatia, mal celata, di Berlusconi nei confronti della sua alleata, e attuale Premier, viene confermata, in caso di dubbi, proprio dallo spazio dati a Fratelli d’Italia, nei TG Mediaset, che è poco più della metà di quello che il partito della Meloni ottiene nei telegiornali della RAI.

Lo stesso vale per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle. Il partito di Conte infatti nei notiziari Mediaset ottiene meno della metà del tempo di parola che in RAI.

L’infografica sotto riportata fornisce il dettaglio per ciascuno dei sei principali partiti. E chiarisce a colpo d’occhio quale che sia effettivamente la libertà d’informazione e il grado di autonomia dei giornalisti nel nostro Paese, visto che, seppure in calo, il numero di telespettatori della TV tradizionale [il digitale terrestre] resta quello superiore a qualunque altro media.

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