La scorsa settimana è stato annunciato che gli uffici postali diventeranno sportelli unici di prossimità per 16 milioni di abitanti dei mini-enti. Nei circa 7.000 comuni con meno di 15 mila abitanti sarà possibile richiedere certificati anagrafici e di stato civile, documenti [carta di identità elettronica, passaporto, codice fiscale per i neonati], certificati previdenziali e giudiziari, visure catastali, esenzioni dal canone Rai, deleghe, Isee, oltre ovviamente ai tradizionali servizi postali e finanziari.
Il progetto, Polis, di Poste Italiane è sostenuto da un investimento di 1,2 miliardi di euro, di cui 800 milioni dal PNNR e 400 milioni da Poste. Entro l’anno saranno avviati i lavori di ristrutturazione in 1.500 nuovi uffici Polis.
Tutto questo mentre sono anni e anni che si parla del protocollo d’intesa sottoscritto tra l’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e la Fieg, Federazione Italiana Editori Giornali, grazie al quale a fronte di una riduzione dei canoni delle edicole per le occupazioni permanenti e temporanee di suolo pubblico e l’esonero dall’imposta per le locandine editoriali dei quotidiani e dei periodici esposti nei locali pubblici, verrebbe data agli edicolanti la possibilità di ampliare le categorie di beni e i servizi offerti ai cittadini e turisti [pagamento ticket, prenotazioni visite mediche, spedizioni e recapiti corrispondenza, eccetera].
Protocollo d’intesa del quale a distanza di anni sono stati avviati solamente alcuni accordi a livello locale. Accordi dei quali non si ha notizia sui risultati ottenuti e sui benefici per edicole, edicolanti e cittadini.
Altrettanto avviene per quanto riguarda l’informatizzazione delle edicole il cui decreto legge emanato a metà 2012 dall’allora Sottosegretario Paolo Peluffo non è mai stato implementato e che, pur essendo stata riproposta nella riforma dell’editoria, non ha ancora un decreto attuativo che la renda operativa, mentre la road map operativa ne ipotizzava l’effettiva realizzazione entro il 2014. Ormai nove anni fa.
Dal 2019, con il Sottosegretario Vito Crimi, viene dato un bonus “una tantum” alle edicole. Bonus che l’anno scorso è stato pari a 15 milioni di euro. Importo che rappresenta una frazione minima dei contributi diretti destinati all’editoria, e naturalmente costituisce una quota ancora minore del totale dei fondi statali a sostegno dell’editoria.
Insomma, se fino ad oggi i possibili interventi di efficientamento e modernizzazione delle edicole, che costituiscono una rete capillare al pari di quella delle Poste, sono stati pressoché nulli. E i servizi da fornire al cittadino sono solamente parole nella stragrande maggioranza dei casi. Ora lo Stato alloca ben 800 milioni di fondi affinché questi servizi vengano erogati da Poste Italiane.
Il colpo finale alle edicole, e alle circa 25mila famiglie che strenuamente resistono nonostante il calo costante di vendite e guadagni da fame. Con la FIEG che parla di edicole solamente quando deve ulteriormente battere cassa mentre al tempo stesso da più di dieci anni non rinnova l’accordo Nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici.
- DigitalMente - 24 Marzo 2023
- Audience Quotidiani Online Gennaio 2023 - 22 Marzo 2023
- Cosa Fanno gli Italiani su Internet - 20 Marzo 2023