L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni [AGCOM] ha reso disponibili i dati relativi al pluralismo politico/istituzionale in televisione. Periodo 1/30 novembre 2022.
Da questi abbiamo estrapolato il tempo di parola, ovvero il tempo in cui il soggetto politico/istituzionale parla direttamente in voce, dei principali partiti politici in tutte le edizioni dei telegiornali RAI e Mediaset, che sono quelli che coprono attorno al 90% del totale degli ascolti dei TG nazionali.
Novembre è stato un mese particolarmente intenso con i primi provvedimenti del nuovo Governo, PNRR e manovra economica, lo scontro sui migranti con la Francia, l’ufficializzazione delle primarie del PD e il riacuirsi del Covid, tra le varie cose.
In questo quadro generale vanno letti i dati che vedono il PD, grande sconfitto alle elezioni di settembre e in calo costante da allora stando ai sondaggi, che invece ottiene la maggior quota di tempo di parola sia nei notiziari televisivi della RAI che in quelli di Mediaset. Al riguardo vale assolutamente il tempo di lettura l’analisi sulla questione pubblicata su Il Foglio.
Nei TG Mediaset a pochissima distanza dal PD, con uno scarto di circa un punto percentuale, vi è il partito di colui che controlla le emittenti. La quota del tempo di parola di Forza Italia nei telegiornali del biscione è quasi il triplo che nei notiziari dell’emittente di Stato.
Elemento che richiama immediatamente la questione del conflitto di interessi. Annoso problema irrisolto che naturalmente sarà molto difficile che venga affrontato proprio dall’attuale Governo che si caratterizza per un ex dipendente Mediaset come Sottosegretario all’informazione all’editoria.
La poca simpatia, mal celata, di Berlusconi nei confronti della sua alleata, e attuale Premier, viene confermata, in caso di dubbi, proprio dallo spazio dati a Fratelli d’Italia, nei TG Mediaset. Meno del 3.5%. Il più basso di tutti i principali partiti politici, e circa un terzo di quello all’interno dei telegiornali RAI.
Lo stesso vale, seppure in maniera meno accentuata, per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle. Il partito di Conte infatti nei notiziari Mediaset ottiene meno della metà del tempo di parola che in RAI.
L’infografica sotto riportata fornisce il dettaglio per ciascuno dei sei principali partiti. E chiarisce a colpo d’occhio quale che sia effettivamente la libertà d’informazione e il grado di autonomia dei giornalisti nel nostro Paese, visto che, seppure in calo, il numero di telespettatori della TV tradizionale [il digitale terrestre] resta quello superiore a qualunque altro media.
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