I Consumi Mediatici degli Italiani

Il Censis ha pubblicato il 18° Rapporto Censis sulla Comunicazione. Pubblicazione che colma il gap di quanto non reso disponibile nel capito dedicato a “Comunicazione e Media” del 56° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2022.

Dopo aver estrapolato dal report la penetrazione dei social e delle piattaforme digitali, abbiamo estratto i dati sull’evoluzione dei consumi mediatici degli italiani dal 2007 al 2022.

Nel 2022 la fruizione della televisione rimane pressoché stabile: la guarda complessivamente il 95.1% degli italiani.

Ma la percentuale dell’utenza è il saldo tra la contrazione del numero di telespettatori della tv tradizionale [il digitale terrestre: -3.9% rispetto al 2021], una lieve crescita della tv satellitare [+1.4%], il forte rialzo della tv via internet [web tv e smart tv aumentano al 52.8% di utenza, ovvero oltre la metà della popolazione: +10.9% in un anno] e il boom della mobile tv, che è passata dall’1% di spettatori nel 2007 al 34% di oggi.

La radio sempre più ibrida. La radio continua a rivelarsi all’avanguardia all’interno dei processi di ibridazione del sistema dei media.

La radio continua a rivelarsi all’avanguardia all’interno dei processi di ibridazione del sistema dei media. Complessivamente, i radioascoltatori sono il 79.9% degli italiani, stabili da un anno all’altro. Ma se la radio ascoltata in casa attraverso l’apparecchio tradizionale si attesta al 48,0% di utenza [-0.8% rispetto al 2021], l’autoradio sale al 69% [4.6 punti percentuali in più, un incremento evidentemente legato alla cessazione delle limitazioni alla mobilità precedentemente imposte a causa dell’emergenza sanitaria], l’ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc è stabile al 20.4% e la fruizione del mezzo attraverso lo smartphone diventa sempre più rilevante: lo fa il 29.2% degli italiani [+5.4% in un anno].

La carta stampata in crisi. Per i media a stampa, invece, si accentua ulteriormente la crisi ormai storica, a cominciare dai quotidiani cartacei venduti in edicola, che nel 2007 erano letti dal 67% degli italiani, ridottisi al 25.4% nel 2022 [con una differenza pari a -3.7% in un anno e a -41.6% in quindici anni].

Si registra ancora una limatura dei lettori dei settimanali [-1.6%] e dei mensili [-0.6%]. Gli utenti dei quotidiani online invece aumentano al 33,% degli italiani [+4.7% in un anno], un numero comunque inferiore a quanti utilizzano i siti web d’informazione generici [il 58.1%: +4.3%].

Il numero degli italiani estranei ai mezzi a stampa ha raggiunto la quota del 57%. Le persone che basano la propria dieta mediatica prevalentemente, o del tutto, sui mezzi stampa, passa dal 24.9% del 2009 al 7.6% nel 2021. Un vero e proprio crollo.

Pochi i lettori di libri e di e-book. Dopo un breve arresto dell’emorragia di lettori di libri osservato nel 2021, gli italiani che oggi leggono libri cartacei sono il 42.7% del totale [-0.9% rispetto allo scorso anno e -16.9% rispetto al 2007]. La flessione è solo parzialmente compensata dall’aumento dei lettori di e-book, pari oggi al 13.4% degli italiani [+2.3%].

Tra il 2021 e il 2022 si registra ancora un forte aumento dell’impiego di internet da parte degli italiani [l’88% di utenza, con una differenza positiva di 4,5 punti percentuali], mostrando una perfetta sovrapposizione con quanti utilizzano gli smartphone [l’88%: +4.7%]. Lievitano complessivamente all’82.4% gli utenti dei social [+5.8% in un anno].

L’infografica sottostante fornisce il dettaglio dell’evoluzione dal 2007 al 2022 per ciascun media, rendendo ancora più evidente a colpo d’occhio la crisi della carta stampata e l’impetuosa crescita dei social.

[clicca per ingrandire]

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