Gli Ascolti della Prima Fase a Gironi di Qatar 2022

Il mondiale di calcio più contestato di sempre con polemiche, tardive e che hanno coinvolto ben poco gli italiani,. sulle migliaia di operai migranti morti durante i lavori di preparazione, i diritti LGBTQIA+ negati, i tanti divieti e la controversa partecipazione dell’Iran, è ora agli ottavi.

La prima fase a gironi di questo Mondiale in Qatar sarà ricordata a lungo dagli amanti del calcio e delle statistiche ad esso legate. Per la prima volta nella storia del Campionato del Mondo infatti, nessuna squadra ha concluso la fase a gironi a punteggio pieno.

Abbiamo raccolto gli ascolti, in termini di share, delle partite della prima fase a gironi di questo mondiale per capire quanto siano coinvolti gli italiani nonostante non giochi la nazionale, e quale possa essere il beneficio, in termini di crescita dell’audience e di raccolta pubblicitaria, per la RAI, che ha acquistato i diritti tv dei Mondiali versando tra i 150 e i 160 milioni di euro, quando nel 2018 Mediaset investì 78 milioni di euro per il mondiale in Russia, anche in quel caso senza l’Italia.

La concessionaria dell’emittente di stato, naturalmente, canta vittoria e rivendica risultati strepitosi. I dati Auditel dicono che i legitimate streams di Mediaset sono stati di gran lunga superiori a quelli della RAI nella prima settimana del Campionato del Mondo, anche se va detto che recupera in termini di tempo speso.

Stando ai dati giornalieri le partite trasmesse su RAI Sport sono un flop, con il massimo del 6.4% di share per Serbia – Svizzera. La partita più vista è stata, il 27 novembre scorso, Spagna – Germania che ha catalizzato l’attenzione di più di un telespettatore su tre [34.7% si share]. Escludendo le partite trasmesse sul canale della RAI interamente dedicato allo sport, quella meno vista è stata il 22 novembre, con Danimarca – Tunisia che ha ottenuto solamente il 15% di share.

Nel complesso le partite trasmesse su RAI 1 e RAI 2 non sembrano aver sfondato. Sono solamente 4 le partite che hanno avuto ascolti medi superiori o pari al 30% di share. In compenso, i dati d’ascolto del Tg1 della sera, quello che fino al giorno di inaugurazione dei Mondiali di Calcio era il notiziario più seguito del Paese e principale fonte di informazione crollano, giorno dopo giorno.

Certo. Le somme naturalmente si tirano alla fine. Ma aver pagato il doppio dei diritti televisivi rispetto a Mediaset e penalizzare l’edizione più vista del proprio telegiornale non pare proprio una buona partenza, sia nella logica di servizio pubblico che sotto il profilo commerciale, con un 2022 che nei primi nove mesi dell’anno è stato decisamente più negativo per la RAI rispetto a Mediaset.

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