Accertamenti Diffusione Stampa [ADS] ha rilasciato i dati relativi alle vendite dei quotidiani a dicembre 2021. Come d’abitudine abbiamo elaborato i dati dei principali quotidiani nazionali e pluriregionali analizzando le vendite individuali [e NON le diffusioni, come fanno altri, che servono solo a gonfiare le cifre] da gennaio a dicembre dell’anno scorso.
Per totale vendite individuali pagate dall’acquirente, si intende il totale risultante dalla sommatoria delle vendite individuali cartacee, degli abbonamenti individuali cartacei pagati e delle vendite copie digitali individuali, che sono comprensive anche delle vendite di copie digitali ad un prezzo inferiore al 30% della corrispondente versione cartacea. Dunque, tali copie individuali sono quelle pagate direttamente dal singolo acquirente. Sono escluse vendite e abbonamenti multipli, sia del cartaceo che delle copie digitali, che spesso sono frutto di fantasiose operazioni di marketing, diciamo.
Il totale delle vendite individuali dei 16 quotidiani nazionali o pluriregionali che monitoriamo sono passate da 1.100.866 copie nel giorno medio a gennaio 2021 a 1.024.053 a dicembre 2021. Una flessione del 6.98% nonostante, come vedremo, per molte testate vi sia stato un incremento di vendite delle copie digitali.
Resta leader il Corriere della Sera seguito da Repubblica. Per quanto riguarda il totale vendite individuali, a novembre, il quotidiano diretto da Molinari perde più copie del Corsera. Rispetto a gennaio di quest’anno il gap di vendite tra i due giornali aumenta in favore del Corsera. Al contrario, per quanto riguarda le sole copie digitali vendute ad un prezzo pari o superiore al 30% di quello dell’edizione cartacea, Repubblica riduce la distanza erodendo poco più di duemila copie nel giorno medio a dicembre rispetto a gennaio.
Come abbiamo già avuto modo di segnalare più volte, quindi la crescita di differenza di copie tra i due è dovuta in minima parte alle vendite in edicola mentre è prevalentemente generata dalla vendita di copie digitali ad un prezzo inferiore ad almeno il 30% di quello dell’edizione cartacea. Per la precisione, a novembre, il Corriere ha venduto 45.211 copie digitali a meno del 30% e 34.465 a più del 30%. Una strategia di forte promozionalità che vedremo quali frutti darà nel medio periodo.
Se questa è la situazione per le due principali testate per vendite complessive, non mancano i motivi d’interesse anche per le restanti testate prese in considerazione.
Su 16 quotidiani esaminati solamente tre vedono crescere il totale delle vendite individuali rispetto a gennaio: Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e La Verità.
Le circa 5mila copie guadagnate a fine 2021 dal giornale diretto da Belpietro, che pare si appresti a lanciare un nuovo quotidiano economico-finanziario, non compensano il crollo [- 28.53 dicembre vs gennaio 2021] de Il Giornale e quello di Libero, che perde il 16.01% da inizio anno.
Il quotidiano che ha fatto della battaglia no vax/no green pass la propria bandiera, complessivamente, per quanto riguarda il totale vendite individuali, cresce del 16.73% in confronto all’inizio dell’anno. Mentre in edicola cresce del 6.72%.
Per tutti e tre i quotidiani le vendite di copie digitali vendute ad almeno il 30% del prezzo del cartaceo sono assolutamente marginali. A dicembre La Verità ne ha vendute 3.123 nel giorno medio, Il Giornale 1.611 e Libero 1.152.
Non c’è neppure lontanamente confronto tra il quotidiano di Confindustria e ItaliaOggi. La distanza di vendite tra i due quotidiani economico-finanziari è abissale. Il Sole24Ore, complessivamente, per quanto riguarda il totale vendite individuali, è dieci volte il quotidiano giallo.
L’andamento è negativo per entrambi. Nel totale vendite individuali Il Sole24Ore perde il 6.52%. ItaliaOggi addirittura il 16.37%. Il calo diventa del 17.16% per quanto riguarda le vendite in edicola del quotidiano color salmone, mentre quello di ItaliaOggi è del 10.88%.
Per Il Sole24Ore le copie digitali hanno un peso significativo sul totale delle vendite, ma le copie vendute a più del 30% del prezzo dell’edizione cartacea calano del 7.38% rispetto a gennaio. A dicembre il giornale di Confindustria ha venduto 23.611 ad almeno il 30% e 34.696 al di sotto di tale soglia.
ItaliaOggi vende poche copie digitali, nonostante lettori che a parità di condizione dovrebbe avere una maggior attitudine in tal senso, e queste sono in calo di ben il 13.66%.
Dei due principali quotidiani pluriregionali del nostro Paese, Resto del Carlino e Messaggero, è il secondo a tenere meglio di quello di proprietà della famiglia del Presidente della FIEG.
Infatti, il quotidiano di Caltagirone Editore, complessivamente, per quanto riguarda il totale vendite individuali, per “solamente” il 2.67%. Per contro Il Resto del Carlino registra una flessione del 11.15%. Le cose peggiorano esaminando le sole vendite in edicola con il Carlino al -11.72% e Il Messaggero in calo del 4.30%.
Il Messaggero, tra le testate esaminate, è uno dei pochi quotidiani ad avere vendite di copie digitali superiori alle 5mila nel giorno medio. Per il giornale di Roma, a dicembre, si attestano a 6.610 copie nel giorno medio. In crescita del 5.22% rispetto a inizio 2021. Non è così per il quotidiano bolognese che chiude a dicembre con 2.218 copie nel giorno medio. In calo del 10.67% rispetto a gennaio.
Le cose vanno decisamente meglio, dopo un 2020 disastroso, per i principali quotidiani sportivi nazionali. Due delle tre testate registrano incrementi di vendite, anche significativi.
Complessivamente, per quanto riguarda il totale vendite individuali, “la rosa” cresce del 20.33% rispetto a gennaio. Il Corriere dello Sport del 3.50%. Mentre invece Tuttosport perde bel il 36.60% da gennaio a dicembre 2021.
In edicola La Gazzetta dello Sport guadagna circa 16mila copie rispetto a gennaio, pari ad un incremento del 24.29%. Il Corriere dello Sport passa dalle 36.976 copie di gennaio a 38.309 a dicembre, con una crescita del 3.61%. Tuttsport crolla invece del 37.76%.
Nessuno dei tre quotidiani sportivi vende più di 5mila copie digitali nel giorno medio, anzi sono tutti distanti da tale soglia. Evidentemente l’acquirente/lettore medio di sport non apprezza. Anche se, come abbiamo visto, più in generale le copie digitali hanno poco appeal.
Infine, i tre quotidiani generalisti: Stampa, Fatto e Manifesto. Complessivamente, per quanto riguarda il totale vendite individuali, tutti in calo. La Stampa del 10.60%, il Fatto del 15.87% e Il Manifesto del 6.16%. Questo nonostante per tutte e tre le testate il peso delle copie digitali non sia trascurabile, anzi.
Per quanto riguarda le vendite in edicola, La Stampa perde l’11.21% rispetto a inizio 2021. Il Fatto addirittura il 23.95% e Il Manifesto l’11%. Il “quotidiano comunista” perde l’1.48% anche delle copie digitali, ma queste pesano quasi il 50% del totale delle vendite. Il Fatto lascia sul terreno ben il 7.93% di copie digitali, mentre invece La Stampa cresce del 6.99%.
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