Pochi giorni prima della fine del 2021, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha diffuso i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni 4/2021. I dati sono aggiornati a fine settembre e vengono forniti su segmenti per i quali solitamente non sono disponibili pubblicamente. Tra questi quelli relativi agli utenti mensili dei siti e/o delle app di video on demand a pagamento.
Per quanto riguarda la TV lineare, nel periodo osservato gli ascolti nel “giorno medio” registrati nel mese di settembre 2021 [8,85 milioni] si sono ridotti, di 1,37 milioni [-7.6%] rispetto al corrispondente mese del 2020 e di 2,37 milioni [-9.7%] rispetto al settembre 2017. Corrispondentemente, anche la fascia oraria “prime time” [21,23 milioni lo scorso settembre] registra una flessione che su base annua è pari al 6.1%, valore che si amplia al 10% con riferimento al settembre 2017.
Come segnala anche Aldo Grasso nella sua rubrica sul Corriere della Sera di domenica 2 gennaio scorso, ancora un Natale con la pandemia, ancora un Natale di forti consumi di tv: nei giorni delle feste [dal 23 al 26 dicembre] quasi quaranta milioni di persone hanno guardato la televisione nel corso dell’intero giorno: il dato dei «contatti netti» si riduce dell’8.5% rispetto al più duro Natale del 2020 [coi lockdown e le restrizioni] e si attesta su un numero molto simile a quello del 2019, e anche il discorso di Mattarella di fine 2021 ha avuto ascolti inferiori a quello del 2020, ma uno share superiore all’anno scorso.
Ma il dato più interessante di questo Natale ancora alle prese col Covid-19 è un altro: è in crescita il consumo di quelle che vengono codificate da Auditel come reti «Altre Terrestri». Un paniere ancora indistinto, che comprende anche le piattaforme di streaming. Sul totale della platea, più di un’ora di consumo medio è dedicato a questa tipologia di contenuto, che tocca nel complesso quasi 21 milioni di italiani.
Se questa è, in sintesi, la situazione per la “TV tradizionale”, tornando ai dati AGCOM, in riferimento alla categoria delle piattaforme di contenuti audiovisivi a pagamento online [VOD] in corrispondenza dei momenti più delicati dell’emergenza sanitaria, si registra un significativo aumento nel numero di utenti unici [passati da 12,4 mln del febbraio a 17-18 milioni nei successivi mesi di marzo e aprile] che tende a stabilizzarsi comunque nei periodi successivi.
Il numero dei visitatori diversi che hanno consultato qualsiasi contenuto disponibile sui siti o applicazioni di tali servizi, nel 2021 si colloca su valori medi di 13,9 mln Anche l’evoluzione del tempo speso – numero medio di minuti – da ciascun navigatore ovvero la dinamica dei minuti spesi attraverso la singola pagina o applicazione risultano in crescita in corrispondenza all’inasprirsi delle misure di contenimento dell’epidemia; confermando, nei primi nove mesi del 2021, valori medi lievemente superiori rispetto al 2020.
L’analisi per singola piattaforma evidenzia una crescita complessiva degli utenti unici su base annua per i servizi collocati nelle prime quattro posizioni [+6,5 milioni di utenti unici complessivi] e per Tim Vision, + 0,1 milioni di utenti unici rispetto al pari periodo del 2020 ma in calo in confronto al gennaio – settembre 2019, a fronte di una contrazione dei visitatori unici per le restanti piattaforme [complessivamente pari a -1,1 milioni utenti unici].
In particolare, continua a crescere Netflix che resta leader. Vola Amazon Prime Video che passa dai 4,2 milioni di utenti unici nel settembre 2020 a 6,8 milioni a settembre 2021. DAZN, dopo il crollo nel 2020, torna ai livelli del 2019, ma i seri problemi tecnici potrebbero compromettere tale risultato. Appena al di sotto dei 3 milioni di utenti unici mensili Disney+.
Mediaset non sfonda e crolla da 1,2 milioni di utenti mensili a settembre 2019 a soli 100mila nel settembre del 2021, nonostante la forte spinta pubblicitaria sulle reti del biscione. Sarà probabilmente anche per quello che il titolo della media company è crollato in borsa nel 2021, con un calo del 48.14% rispetto all’inizio dell’anno scorso.
Stando al 55° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2021, in fortissima crescita la TV via internet [web tv e smart tv salgono al 41.9% di utenza: +7.4% nel biennio] e della mobile tv, passata dall’1% di spettatori nel 2007 a un terzo degli italiani oggi [33.4%], con un aumento del 5.2% solo negli ultimi due anni.
Del resto, se in Italia uno come Carlo Verdone pensa prima di fare un altro film a completare la seconda serie di Vita da Carlo possiamo immaginare quanto oramai le piattaforme contino nel mercato dell’audiovisivo.
Le «Altre Terrestri» sono un paniere ancora indistinto [che comprende per esempio il gaming], ma certamente la loro crescita, specie sulle tv connesse, attesta una progressiva, profonda trasformazione delle abitudini televisive degli italiani, che avrà un impatto su tutto il sistema televisivo e mediale. Stando ai dati dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni [“powered by Audiweb”], come abbiamo visto, con alterne fortune a seconda dei diversi broadcaster. E infatti, allo stato attuale delle cose, molti business dello streaming sono in perdita.
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