Mentre si assisteva alla corsa a Clubhouse, a febbraio, accompagnati dallo scetticismo di molti sulla nostra posizione, avevamo scritto a chiare lettere che una volta finito il clamore la piattaforma di social audio avrebbe potuto finire nel dimenticatoio, come già avvenuto per molte altre piattaforme social esplose ed implose in brevissimo tempo.
I segnali che questo stesse avvenendo erano arrivati già con i dati dei download di marzo che segnavano un calo del 69.4% rispetto al picco massimo di febbraio di quest’anno.
Ora Business Insider anticipa i dati di SensorTower di aprile, e l’eco del tonfo di Clubhouse risuona sempre più chiaro. Infatti, stando a quanto riportato, il numero di download a livello globale nel mese di aprile scende sotto il milione. Meno di quelli di dicembre 2020, quando la piattaforma di social audio non era ancora sulla bocca di tutti, e in calo del 66.5% rispetto a marzo.
Se consideriamo che, contrariamente ad altri casi, con buone probabilità i download corrispondono al numero di utenti, appare chiaro che l’uso di Clubhouse è ormai ai minimi termini, come del resto confermano i dati di Apptopia.
E anche l’hype è praticamente svanito. Infatti dalla nostra analisi emerge che si è passati dal picco massimo di citazioni online, a livello mondiale, del 17 febbraio scorso, in cui si sono avute 508.700 citazioni di Clubhouse in una sola giornata, alle 14.600 citazioni di ieri 4 maggio. Tendenza confermata, tra le altre cose, anche dai dati di Google Trends, sia a livello globale che per quanto riguarda specificatamente il nostro Paese.
Del resto, al di là dei problemi di privacy, di moderazione dei contenuti e della versione per android ancora assente, in test attualmente, mentre per Clubhouse l’audio è “IL prodotto”, per le altre piattaforme social, che sono rapidamente salite sul carro, l’audio è solo una delle funzionalità, che i tempi di sviluppo dimostrano essere molto facile da copiare. E Twitter, non più tardi di ieri, ha annunciato la disponbilità di Spaces a chiunque abbia più di 600 follower, inserendo funzionalità e possibilità di monetizzazione potenzialmente molto interessanti.
Insomma, sarà brutto a dirsi, ma pare davvero che avessimo ragione ad essere scettici sin dall’inizio. RIP Clubhouse.
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