La stragrande maggioranza delle imprese, dei brand, di enti e organizzazioni, utilizza i social soltanto come canale di comunicazione in uscita.
Stando agli ultimi dati disponibili, per l’85% delle imprese dell’UE che hanno utilizzato i social media nel 2019 lo scopo era la creazione di immagine o la commercializzazione di prodotti. Questo scopo dell’utilizzo dei social media è il più importante per tutte le imprese indipendentemente dalle loro dimensioni, con quote che vanno dall’87% per le grandi imprese, dall’85% per le medie, all’84% per le piccole imprese.
Si scende al 55% per quanto riguarda le imprese ha dichiarato di utilizzare i social media per ottenere opinioni o recensioni dei clienti o per rispondere alle loro domande, il che implica uno sforzo per creare engagement, ed alimentare la parte superiore del marketing funnel, e/o per migliorare il servizio clienti per quanto riguarda la parte finale del funnel.
E si crolla solamente al 27% per quanto riguarda le imprese che hanno utilizzato i social media per coinvolgere i clienti nello sviluppo o nell’innovazione dei prodotti.
Una situazione che in specifico riferimento al nostro Paese è ancora peggiore, purtroppo. Sono infatti solamente meno di un quarto [24%] le imprese italiane che utilizzano i social media per raccogliere opinioni, recensioni e rispondere alle domande dei clienti. Vale a dire che per una ampia fetta di aziende i social sono solamente uno dei mezzi di comunicazione top-down, mentre non viene dato spazio al coinvolgimento, alla conversazione con le persone.
Sempre per quanto riguarda l’Italia, nel 2020 solamente l’8.4% delle imprese con più di dieci dipendenti analizza i big data. E i dati dei social vengono analizzati, e dunque utilizzati, da meno del 4% del totale delle aziende Si tratta dell’evidenza di come in realtà le potenzialità dei social vengano sfruttate, nel senso buono del termine, solo in minima parte.
Sul tema, alla fine della scorsa settimana, abbiamo tenuto un webinar per gli associati Ferpi – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana – relativamente, appunto, a cosa sono le conversazioni online e quali potenzialità derivano dal loro ascolto e monitoraggio.
Sono stati introdotti i concetti generali delle diverse possibilità e opportunità offerte dall’ascolto e dal monitoraggio della Rete e dei social. E presentate alcune case study per illustare le diverse possibilità di impiego, in termini generali di opinion mining e [social] audience intelligence.
Elementi che, tenendo conto che naturalmente le slide sono solo “un appoggio”, una traccia, sono riassunti nella presentazione sotto riportata. Se d’interesse contattateci direttamente. Grazie.
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