In Italia, come nel resto del mondo, la quota di investimenti pubblicitari allocati sui social è in continua crescita. Secondo le stime di Hootsuite e We are Social, il 2020 si è chiuso con investimenti superiori al miliardo di euro in social advertising nel nostro Paese.
Sempre stando ai dati di Hootsuite e We are Social, a livello globale, le persone in un mese cliccano su undici annunci pubblcitari su Facebook [slide 116], che come noto rappresenta la fetta più consistente degli investimenti pubblicitari sui social.
In Italia, stando al focus di Hootsuite e We are Social sul nostro Paese, le persone in un mese cliccano su ventuno annunci pubblicitari su Facebook [slide 50]. Quesi il doppio che la media a livello mondiale. E l’attività in assoluto maggiormente svolta su Facebook dagli italiani.
Se già questi sono degli indicatori inequivocabili, al riguardo arriva ora la ricerca [richiede registrazione] di YouGov “International Media Consumption Report 2021”. I dati si basano sulle interviste di 18.929 adulti in 17 mercati, Italia compresa. Tutte le interviste sono state condotte online tra il 31 dicembre 2020 e il 15 gennaio 2021.
Gli annunci sui social media sono la forma di pubblicità meno credibile in tutto il mondo, con solo il 25% del campione globale che afferma di fidarsi di questi tipi di annunci e nove dei 17 mercati che si trovano al di sotto di questa media globale.
Nel più grande mercato della pubblicità sui social, gli Stati Uniti , solo il 19% degli adulti afferma di fidarsi degli annunci sulle piattaforme social. Questa cifra sale al 28% in Cina , il secondo mercato della pubblicità social.
Ciò potrebbe rappresentare una sfida per i brand poiché bassi livelli di fiducia potrebbero limitare il coinvolgimento dei consumatori con nuovi formati, come il social commerce . E non è di aiuto l’attuale esperienza di social shopping che è tutt’altro che perfetta, diciamo.
Nell’ambito di tale scenario complessivo l’Italia è la nazione della UE5 in cui le persone si fidano maggiormente degli annunci pubblcitari sui social, e la seconda in Europa tra i Paesi presi in considerazione dalla ricerca di YouGov. Del resto se così non fosse non si spiegherebbe perchè, come abbiamo visto, gli italiani amino molto più degli altri cliccarci sopra.
La crescita registrata negli ultimi anni dall’online advertising, e in particolare, appunto, dal social advertising è attribuibile in larga parte alla possibilità di targeting che le piattaforme mettono a disposizione degli inserzionisti e alla precisione con cui è possibile misurare le campagne [tracking].
Secondo i dati contenuti nel 54° Rapporto Censis, la maggioranza [53.5% utili + indispensabili] dei nostri connazionali ha un vissuto positivo delle piattaforme social. E stando all’«Entertainment & Media Outlook in Italy 2020-2024» di PwC, gli investimenti in social ads rappresentano il segmento più dinamico: +65.9% 2024 Vs 2019. I banner per contro sono l’unico segmento che invece vedrà una riduzione degli investimenti: -16.9% 2024 Vs 2019.
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