Dall’esplosione della pandemia i negozi di prodotti alimentari sono stati tra i pochi esercizi commerciali ritenuti di pubblica utilità che dunque hanno sempre mantenuto le saracinesche alzate.
La paura del contagio ha però fatto crescere l’acquisto online e il click-and-collect, l’acquisto online e il ritiro presso il punto vendita.
Per le persone fare la spesa non è più stato un momento di svago e di gratificazione ma solo una necessità da espletare, con una forte riduzione degli acquisti d’impulso. I rapporti tra le insegne della distribuzione alimentare e le persone si sono irrigiditi. Sono divenuti freddi. Avvolti nel rispetto di rigide regole e della paura.
Un periodo, in parte ancora in corso, come sappiamo, nel quale mantenere la relazione con le persone grazie all’online è divenuto ancora più rilevante, se possibile, rispetto al passato. Ma come è stata gestita questa relazione?
Per dare una risposta a questa domanda abbiamo analizzato la presenza su Facebook ed Instagram da parte delle principali insegne della grande distribuzione, dei discount, e dei servizi di delivery, dal 1° marzo al 8 dicembre di quest’anno, producendo un report al riguardo per “Il Sole24Ore”, del quale è stata pubblicata la sintesi, grazie a Giampaolo Colletti, sabato scorso 19 dicembre, e che non essendo disponibile online riproduciamo qui di seguito.
Se foste interessati a ricevere il rapporto integrale scriveteci, spiegandoci cortesemente a quale fine intendete utilizzare il rapporto. Grazie.
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