Il passaparola, non c’è ricerca che non lo confermi, è il mezzo più potente, più autorevole per le persone. La comunicazione da pari a pari funziona meglio di qualunque altro mezzo, il passaparola è il veicolo più efficace e le persone hanno maggior fiducia in quello che dicono altre persone come loro. È’ per questo che le imprese cercano con tutti i mezzi di facilitare questo processo sia direttamente che attraverso i cosiddetti influencer.
In quest’ottica le condivisioni su social network e social media sono fondamentali. Le condivisioni sui social network sono elemento di sempre maggiore rilevanza nell’attuale ecosistema dell’informazione. Le condivisioni creano awareness, e costruiscono fiducia.
Le condivisioni sono anche importanti sia sotto il profilo “tecnico”, perché aumentano la portata organica del singolo post e della fanpage nel complesso, che sotto il profilo psicologico, poichè chi condivide un contenuto sui social se ne appropria, lo fa divenire suo elemento anche di rappresentazione di sè agli occhi della propria cerchia social[e], cosa che invece non accade per i like, e le altre, reaction.
Per questo abbiamo condotto un’analisi su 18 testate che hanno una corrispondente versione cartacea, 15 “all digital”, e 7 agenzie di stampa, del numero di post medi giornalieri e, appunto, di quali abbiano il maggior tasso di amplificazione, la maggior incidenza di condivisioni rispetto al totale delle interazioni che i fan compiono sulle rispettive fanpage. Per evitare anomalie e picchi dovuti a particolari situazioni o eventi abbiamo analizzato il tasso di condivisione di questi negli ultimi dodici mesi.
Tra i quotidiani con una corrispondente versione cartacea è Il Fatto Quotidiano ad essere la testata che produce il maggior numero di post con una media di oltre 142 post giornalieri, pari a poco meno di 6 post ogni ora. Una valanga di contenuti, letteralmente, che inonda le persone con l’obiettivo di dragare traffico al proprio sito, come sappiamo.
Oltre a Il Fatto, per quanto riguarda sempre i quotidiani che hanno anche il prodotto tradizionale di carta, segue La Stampa con oltre 101 post/die e Il Giornale a più di 98 post al giorno.
Anche se naturalmente i valori assoluti variano in funzione della numerosità della fanbase di ciascuna testata, in termini di incidenza sul totale del coinvolgimento delle persone [like & reaction + commenti + condivisioni], la testata che vede il maggior tasso di amplificazione, la maggior incidenza di condivisioni sul totale, è Il Resto del Carlino, seguito da Il Giornale e da Avvenire.
È interessante notare come due di queste testate, Il Resto del Carlino e Avvenire, siano tra quelle che minor quantità di post pubblicano quotidianamente, [di]mostrando ancora una volta che non vi è correlazione tra numerosità dei contenuti e coinvolgimento delle persone.
Si segnala infine che le testate dedicate allo sport sono quelle che minor numero di post pubblicano e che, per il momento, Domani, il nuovo quotidiano lanciato a metà Settembre, non brilla, per così dire, per engagement su Facebook. L’infografica sottostante fornisce il dettaglio di ciascuna delle 18 testate prese in esame.
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Passando alle testate “all digital”, è Affari Italiani la testata che produce il maggior numero di post, la bellezza, si fa per dire, di ben 199 post/die, pari a ben più di 8 post ogni ora, ovvero circa uno ogni sette minuti. Impressionante, soprattutto se si considera, anche, il fatto che non pare che questo porti a volumi di traffico strabilianti, anzi, visto il trend degli ultimi 8 mesi.
Affari Italiani, che si vanta di essere il primo quotidiano digitale dal 1996, è in assoluto la testata che produce, e pubblica, il maggior numero di post tra tutti e 40 i newsbrand presi in considerazione. Restando ai pure player digitali, dietro la testata di Angelo Maria Perrino, fondatore e responsabile della pubblicazione, troviamo Fanpage, che da sempre basa su Facebook l’attrarre le persone sul proprio sito, e HuffPost Italia.
La tattica di Affari Italiani pare pagare, relativamente parlando, almeno in termini di incidenza delle condivisioni sul totale delle interazioni compiute dalle persone. Un dato che deve far riflettere se incrociato con l’audience nel giorno medio. La dinamica pare essere infatti che, a fronte di un’amplificazione generata dalle persone queste leggano titolo e anteprima su Facebook ma non clicchino per leggere l’articolo intero sul sito della testata. Dinamica che conferma, se necessario, come e quanto sia miope la tattica [parlare di strategia sarebbe un’abuso] di utilizzare Facebook come discrica di link per dragare traffico al sito.
Da notare infine come, nonostante Mentana si faccia carico di condividere sul proprio profilo/pagina buona parte degli articoli della testata da lui fondata, Open sia una delle ultime testate per quota di condivisioni sul totale delle interazioni. Forse dovrebbe rivedere la sua tattica al riguardo, se possiamo dare un consiglio [non retribuito].
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Infine, per quanto riguarda le 7 agenzie di stampa prese in esame, è Adnkronos a guidare la poco onorevole classifica di coloro che producono il maggior numero di post attestandosi mediamente a ben 140 post giornalieri. Il doppio circa di ANSA, e un numero immensamente superiore a tutti gli altri.
La medaglia d’oro delle condivisioni spetta invece ad Askanews, seguita proprio da Adnkronos e AGI. Anche in questo caso, così come per le testate “all digital”, a tale incidenza delle condivisioni non corrisponde altrettanto traffico al sito delle testate coinvolte, confermando se necessario la dinamica sopra esposta.
Insomma, con le dovute eccezioni, come già avevamo documentato, le testate usano male Facebook, che resta comunque la piattaforma social che maggior traffico porta ai siti d’informazione, e da quel che si capisce non pare abbiano intenzione e interesse a cambiare. Auguri!
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