Mentre il dibattito politico si fa sempre più intenso, sia nel confronto con l’Europa che all’interno dei due schieramenti di maggioranza e opposizione, con gli italiani ancora frastornati, storditi, da lockdown, emergenza sanitaria, e relativa crisi socio-economica, quali sono i politici, ed i partiti, che hanno utilizzato le inserzioni pubblicitarie su Facebook?
Per dare una risposta alla domanda siamo andati a scavare nela libreria inserzioni di Facebook, analizzando gli investimenti pubblicitari negli ultimi novanta giorni, dal 12 Aprile al 10 Luglio scorsi.
Il politico che ha speso di più nel periodo preso in considerazione è Gianluigi Paragone. L’ex giornalista, transfugo polemico dal M5S, che a fine Giugno ha annunciato la nascita del suo partito, “Italexit”: un partito ‘single issue’, ispirato al “Brexit party” di Nigel Farage, che stando al sondaggio dell’Istituto Piepoli avrebbe un bacino potenziale del 6.9%, ma che Termometro Politico colloca attorno al 1.3%.
Buona parte degli oltre 22mila euro investiti da Paragone negli ultimi novanta giorni sono caratterizzati da una comunicazione fortemente divisiva, e naturalmente i riferimenti all’idea dell’uscita dall’Europa, e dall’euro, sono numerosi.
Le due inserzioni per le quali è stato speso di più sono proprio rivolte all’Italexit ed alla contrapposizione rispetto alla regolarizzazione dei clandestini voluta fortemente dalla Bellanova. Per entrambe le inserzioni sono stati investiti tra 2.500 e 3.000 euro generando oltre un milione di impression cadauna.
Con un investimento di poco più della metà di quello di Paragone troviamo Matteo Renzi. Secondo per livello di spesa negli ultimi novanta giorni.
I livelli di investimento per ciascuna inserzione sono modesti, arrivando a massimo 400 euro per ogni campagna. Per quella attiva attualmente l’investimento è di soli cento euro, ed è di sdegno per la situazione della viabilità in Liguria con un attacco diretto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Terza per livello di investimento è Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, già “medaglia di bronzo” per investimenti in Facebook ads anche nel periodo dal 23 Febbraio al 23 Marzo. Più di 12mila euro la spesa della Bernini nel periodo.
In questo caso la spesa viene spalmata su micro-campagne con un livello di investimento unitario sempre inferiore ai 200 euro. Campagne fondamentalmente tese ad accrescere il numero di fan della pagina della senatrice, come nel caso di due di quelle attualmente attive[qui & qui].
Subito dietro alla Bernini, con un investimento di poco inferiore ai 12mila euro si colloca Carlo Calenda. L’inserzione attualmente attiva, sulla quale sono investiti attorno ai 500 euro, contiene una call-to-action alla condivisione del post. Post sponsorizzato che si riferisce a delle domande per il Presidente del Codacons e per il Ministro Stefano Patuanelli che Calenda pone. L’annuncio per il quale a livello unitario c’è stato il maggior investimento è invece relativo alla campagna di tesseramento di Azione, che in un mese appena è riuscito a generare 97.590 euro di quote associative annuali.
Sopra i diecimila euro di investimento nel periodo il leghista campano, Severino Nappi, con attacchi a De Luca, e proposte fortemente divisive come nello stile di comunicazione del partito di Salvini.
L’infografica sottostante fornisce il dettaglio degli altri compresi nella “top 11” [mai fare liste di dieci] per spesa pubblicitaria nell’arco temporale definito.
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Che la politica sia sempre più personalizzata, legata ai singoli leader politici, o aspiranti tali, emerge, anche, dall’analisi degli investimenti delle diverse forze politiche, che sia a livello unitario che nel complesso investono decisamente meno dei singoli politici.
Il partito che negli ultimi novanta giorni ha investito maggiormente complessivamente è il Partito Democratico la cui spesa nel totale si attesta poco sopra i 16mila euro.
La fanpage ufficiale del partito di Zingaretti promuove molti dei propri post. Tutti con un livello di investimento unitario attorno ai cento euro cadauno. Sei le campagne attive in questo momento, dal sostegno a De Luca all’attacco agli “amici di Salvini”, passando per altre con dichiarazioni d’intenti più generiche.
È interessante notare come rispetto allo stile di comunicazione della fanpage del PD, quello invece dei Senatori del partito sia diverso, e con uno stile di comunicazione più omogeneo e coerente. Stile di comunicazione adottato anche dai Deputati del PD. Diverso il format grafico adottato dagli Eurodeputati, ma con uno stile di comunicazione corente al suo interno, e affine a quello di Senatori e Deputati del partito.
Molto probabilmente chi cura la comunicazione della fanpage del Partito Democratico è un soggetto diverso da chi invece segue quelle di Senatori e Deputati, ma una coerenza complessiva naturalmente non guasterebbe, anzi.
Anche l’investimento di Fratelli d’Italia, come nel caso del PD, è molto frammentato e con una spesa unitaria per ciascun annuncio che non supera mai i duecento euro. Al momento è attiva una sola campagna: quella contro Il Fatto Quotidiano per l’articolo in cui viene effettuato un sillogismo tra il partito della Meloni ed il fascismo.
Bassi pure i livelli di investimento unitari per ciascuna campagna di Più Europa. La campagna attualmente attiva è per promuovere le donazioni a favore del partito. Lo stile di comunicazione è ampiamente migliorabile, ad essere generosi.
Punta tutto sui video invece la comunicazione di Italia Viva. La fattura dei video è buona e sicuramente il costo della loro realizzazione non può essere basso come lo è invece l’investimento unitario per la loro promozione che non supera mai i duecento euro. Quattro le campagne attive in questo momento.
Infine, confuso lo stile di comunicazione dei Senatori di Forza Italia, mentre è coerente quello di Cambiamo, di Toti, che però a volte dà l’impressione di essere prigioniero del format. In entrambi i casi, ancora una volta, basso il livello di investimento unitario per ciascuna campagna.
A margine, come elemento di paragone rispetto alla comunicazione effettuata dai nostri partiti e dai diversi politici italiani, si segnala lo stile di comunicazione dei conservatori britannici. Coerente e pulito, ma al tempo stesso d’impatto. Senza entrare nel merito di ciò che viene comunicato, che naturalmente è opinabile per definizione, secondo noi è una buona “fonte di ispirazione” possibile.
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