Con il calo dei consumi, e le strategie di comunicazione tutte da rivedere, le aziende congelano e/o tagliano gli investimenti pubblicitari.
Tagli che naturalmente impattano, seppure in misura minore, anche su digital e social advertising, con infatti sia Facebook che Twitter che hanno dichiarato che, nonostante i picchi di attività delle persone, rispetto alle attese si attendono una riduzione dei ricavi pubblicitari.
Se, stando al report di AdStage i costi della pubblicità sui social media erano in ripresa nell’ultimo quadrimestre del 2019, la situazione ora appare molto diversa, sia in generale che in specifico riferimento all’Italia.
Pochi giorni fa il Wall Street Journal riportava di un calo a Marzo tra il 15 e il 20% del costo medio per CPM di Facebook. Arrivano ora i dati di GuptaMedia che forniscono una fotografia puntuale della situazione sia a livello globale che per quanto riguarda il nostro Paese.
Dall’analisi di oltre 25 miliardi di impression degli annunci di Facebook emerge come costo per 1.000 impression [CPM] per gli annunci su Facebook sia sceso ai minimi storici poiché molti inserzionisti hanno ridotto i propri investimenti, mentre paradossalmente sono aumentati l’utilizzo e il tempo spesi su Facebook e Instagram.
A livello globale, il CPM medio in tutti i posizionamenti pubblicitari di Facebook nell’Aprile 2020 è di $ 0.93 [al 13/04/2020], il 58% in meno rispetto al CPM medio di $ 2.31 osservato nell’Aprile 2019.
È interessante anche notare come dai dati di GuptaMedia emerga come il CPM medio nel newsfeed di Facebook abbia un costo mediamente superiore a quello per le Instagram Story, ma sia invece inferiore a quello del feed di Instagram.
Per quanto riguarda specificatamente il nostro Paese, per il newsfeed di Facebook si è passati da un CMP medio di €1.43 ad inizio Febbraio, a €0.90 il 17/04, pari ad un calo del 37% in poco più di due mesi, ma si è toccato anche un minimo di €0.45 verso la fine di Marzo, come mostra l’infografica sottostante.
Al 17 di Aprile scorso, il costo medio per CPM in Italia, di €0.90 appunto, è ben distante dai €1.41 della Francia, da €1.31 del Regno Unito, per non parlare dei €2.77 della Germania, piuttosto che dei €3.10 degli Stati Uniti.
Infine da registrare che rispetto ai 79 giorni precedenti al periodo dal 1° Febbraio al 17 Aprile, in Italia, il CPLC [Cost per Link Click] è calato del 49.5%, il CPV [Cost per View] del 20.1%, e il CPE [Cost per Engagement] del 23.2%. Dati che forniscono la misura della “appetibilità” di ciascuna modalità di fare le campagne.
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