In questi giorni l’agenzia di PR L45 ha pubblicato i risultati di uno studio teso a comprendere come i giornalisti economico-finanziari utilizzino la Rete e i social. I risultati, che sono il frutto delle risposte da parte di 204 giornalisti che hanno questa particolare specializzazione, sono d’interesse sia per comprendere il rapporto tra digitale e questo specifico segmento della nostrana popolazione giornalistica, che per capire come entrare in relazione con loro se, come nel nostro caso, ci si occupa di comunicazione.
Secondo quanto emerge, naturalmente l’online è parte integrante della professione giornalistica con il 68.2% degli intervistati che svolge sempre, o spesso, ricerche online in fase di preparazione degli articoli. Di questi il 75.8% lo fa leggendo articoli realizzati da altre testate, e il 69% lo fa visitando i siti web aziendali. La gestione della rassegna stampa sul proprio sito e il controllo costante dell’indicizzazione degli articoli è dunque cruciale.
Decisamente più contenuto invece l’uso dei social, che nella fase di pre-produzione vengono utilizzati da poco più di un terzo [39%] degli intervistati. Un dato quest’ultimo che, nella nostra interpretazione, denuncia come vi sia ancora oggi una carenza di cultura, e di mezzi, su come i dati non strutturati presenti sui social possano essere di estremo interesse, anche, nella preparazione di contenuti giornalistici.
Tornando ai risultati, emerge come la prima azione di media relation sia naturalmente la cura della propria identità digitale, e della propria reputazione, attraverso il proprio sito web corporate, gli account social aziendali, i profili social delle spokesperson, e più in generale tutto ciò che totalmente o in parte controllabile della digital foot print aziendale. Tutto questo deve essere “journalist ready”.
Rispetto all’indagine dell’anno scorso, LinkedIn si consolida come piattaforma social centrale per le media relation corporate. Stando ai dati emergenti dal rapporto infatti il social network professionale per eccellenza è il primo social per presenza di giornalisti [sorpasso su Facebook] e, soprattutto, è sia il primo canale di comunicazione fra giornalisti e responsabili aziendali che la prima fonte di notizie fra le diverse piattaforme social.
Alle spalle di LinkedIn, in leggero calo Twitter [- 1%] che si conferma comunque come il secondo social più utilizzato dai giornalisti per trovare notizie. In calo anche Facebook [circa il 3% in meno], mentre si assiste all’exploit di Instagram [+9%], e immaginiamo che se la specializzazione giornalistica fosse stata nel lusso e/o nel fashion la sua incidenza sarebbe certamente maggiore.
L’infografica sottostante fornisce il dettaglio dei risultati del rapporto di L45, che cortesemente ci ha fornito il report integrale dei risultati.
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