Mentre impazzava la polemica su Radio Radicale, temporaneamente salvata a spese di altri, sono stranamente, o forse no, passati sotto silenzio i dati pubblicati dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria relativi agli anticipi dei contributi diretti per l’anno 2018 alle imprese editrici di quotidiani e periodici.
L’anticipo è stato liquidato utilizzando le risorse già accantonate a tal fine con il decreto di ripartizione del fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione per l’anno 2018, che hanno consentito di erogare il 50% del contributo liquidato nell’anno precedente alle testate che ne hanno diritto, secondo le norme in vigore per l’anno di riferimento.
In totale sono stati erogati come anticipo circa 22.2 milioni di euro a 76 testate. Tra queste, rispetto al 2017, ne scompaiono alcune che invece erano presenti in passato, e che in qualche caso avevano ottenuto anche finanziamenti sostanziosi. Ne restano invece altre, tra le quali ve ne sono alcune che meritano un approfondimento. Vediamole.
La prima è Libero, testata riguardo alla quale abbiamo avuto modo di segnalare più volte che sfrutta le pieghe della legge di riferimento per il 2018 per ottenere soldi che nella sostanza non dovrebbe avere, ed è la seconda impresa editrice di quotidiani per contributi erogati. Giornale il cui direttore, tra l’altro, è stato richiamato più e più volte per la scorrettezza, che ora viene certificata da Newsguard.
La seconda testata è il Quotidiano del Sud, che di recente ha dato spazio all’ex direttore del Sole24Ore, attualmente a giudizio per le copie gonfiate del quotidiano di Confidustria quando ne era, appunto, responsabile, e che dall’ inizio di questo mese ha iniziato ha fare “il panino” con Quotidiano Nazionale [*]
Ebbene, il quotidiano in questione nominalmente edito da EPS, in realtà è di proprietà di Finedit Srl, come viene scritto a chiare lettere, anche, sul sito del giornale, della famiglia Dodaro, che la controlla direttamente, e il cui Presidente del CDA, Francesco Dodaro, è al centro di vicende non esattamente cristalline, diciamo.
Altra testata “border line” è Il Corriere di Romagna, il cui editore nominalmente è la cooperativa editoriale giornali associati C.s.p.a, ma che vanta, per così dire, il 49% di partecipazione da parte del Gruppo GEDI, e la cui pubblicità a livello nazionale è affidata a Manzoni Advertising, concessionaria sempre di GEDI SpA, che vende, anche gli spazi pubblicitari del succitato Quotidiano del Sud. Partecipazione, quella di GEDI, come mostra lo schema sotto riportato, che recentemente è misteriosamente scomparsa dal sito corporate.
Ed ancora, Dolomiten, che fa parte del Gruppo Athesia, e che ha praticamente il monopolio dell’informazione in Trentino Alto Adige, figura tra i principali beneficiari dei contributi erogati dallo Stato.
Testata alla quale si aggiunge Il Foglio, che come anticipo 2018 ha ricevuto circa 400mila euro, dopo che, attraverso una serie di escamotage, in venti anni ha avuto la bellezza, si fa per dire, di 54.1 milioni di contributi statali a suo favore.
Infine, non si può non rilevare come, delle 76 testate che hanno ricevuto un anticipo, con le “anomalie” sin qui descritte che probabilmente riguardano anche per altre testate/editori, le prime dieci ricevano 13.4 milioni di euro, pari a due terzi [66.3%] del totale dei 22.2 milioni erogati a titolo di anticipo.
Al riguardo è opportuno sottolineare come il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria eroghi gli anticipi, riportati nel dettaglio nella infografica sottostante, su richiesta degli interessati in base ai contributi erogati l’anno precedente. Pertanto in questo momento la prevalutazione sui requisiti di ammissibilità è stata fatta in base alle autodichiarazioni. Quindi è stata fatta si una valutazione preventiva da parte del Dipartimento, ma esclusivamente sulla base di quanto autodichiarato. Pertanto eventuali anomalie, quali quelle che segnaliamo, potranno essere eventualmente rilevate, qualora dovessero esserci i presupposti per una revoca o una non concessione, dopo il 30 Settembre di quest’anno, poichè tale data è la scadenza entro la quale tutte le società devono presentare tutta la documentazione a corredo della richiesta di contributi.
Come abbiamo scritto a chiare lettere più volte, siamo favorevoli a forme di sostegno all’editoria in nome del principio di pluralismo, ma certamente non lo siamo nei termini nei quali in passato, ed in buona parte ancora oggi per quanto riguarda il 2018, i finanziamenti vengono erogati.
La battaglia per il pluralismo, ammesso che davvero di questo si tratti, non si combatte difendendo lo status quo. I dati, non le opinioni, rendono chiaro, ipso facto, la necessità di una revisione profonda dello stesso, e delle sue evidenti potenziali, ma sin qui anche effettive, ahimè, disfunzioni.
[*] L’articolo originariamente riportava “…e che dall’ inizio di questo mese ha iniziato ha fare “il panino” con Quotidiano Nazionale [che a sua volta è al centro di una vicenda “stravagante” proprio in questi giorni]”. Ci scusiamo per la svista e ringraziamo IL Responsabile di Tipografia presso QN IL GIORNO, di Poligrafici Editoriale S.p.A., per la segnalazione.
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Buongiorno
Voglio precisare che l’abbinamento a panino del Quotidiano Nazionale con il Quotidiano del Sud non è più attivo dal mese di dicembre 2018.
L’articolo che si riferisce all’iniziativa citata risale al 2 luglio 2018 e non “… e che dall’ inizio di questo mese ha iniziato ha fare “il panino” con Quotidiano Nazionale [che a sua volta è al centro di una vicenda “stravagante” proprio in questi giorni]”…
Quindi non dall’inizio di luglio 2019.
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grazie
Marco
Gentilissimo Marco Raimondi, ci scusiamo per la svista, e grazie per la segnalazione. Ora editiamo articolo.
Comunque, in riferimento al tema dell’articolo, la posizione molto “border line” del Quotidiano del Sud nella sostanza non cambia.
Cordialmente
PLS
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