Cosa Insegna il Flop di GFVip ai Brodcaster [e non solo]

L’ultima edizione, la terza, di GFVip, conclusasi due giorni fa è stata un flop. Ascolti in picchiata e crollo delle citazioni sui social, come vedremo di seguito.

Se per il fratello maggiore, per l’ultima edizione del Grande Fratello, un contributo al calo di interesse era arrivato dalle polemiche che avevano addirittura determinato la fuga in massa degli sponsor, in questo caso il flop fornisce spunti di riflessione interessanti su come i social impattino sulla produzione di contenuti da parte dei broadcaster, con buona pace per gli entusiasmi per la “social TV “.

La finale di Lunedì 10 Dicembre scorso è stata quella che delle tre edizioni ha avuto sia il minor numero di telespettatori nel minuto medio che lo share più basso, secondo i dati Auditel. Parliamo di una flessione di oltre due milioni di spettatori rispetto a l’edizione del 2017 e di più di otto punti di share come mostra l’infografica sottostante.

Non solo la finale ma anche tutte le puntate di questa edizione hanno avuto ascolti sensibilmente inferiori a quelli dell’edizione precedente, con flessioni anche in  questo caso di oltre un milione di telespettatori, e lo share che, se nel 2017 restava mediamente attorno al 25%, con punte sino al 30%, nell’edizione 2018 è rimasto in molte occasioni anche al di sotto del 20%, con il minimo del 08 Novembre scorso al 16.9%.

Se, forse, una parte dell’insuccesso può essere stata causato da “VIP” che non lo erano, dalla partecipazione di personaggi meno attrattivi e noti rispetto alle passate edizioni, la “sceneggiata” di Corona, pare organizzata ad hoc, e il divario di audience sin dalla prima puntata, come mostra l’infografica sotto riportata, [di]mostrano che il problema è quasi certamente da ricercarsi altrove.

Il volume delle conversazioni e delle citazioni online [tutte le piattaforme social + blog + quotidiani online] attorno a #GFVip è stato, come gli ascolti, nettamente inferiore a quello dell’edizione del 2017. Non solo non arrivando neppure lontanamente a sfiorare il buzz che il reality aveva generato in passato ma creando anche un sentiment, le emozioni e le reazioni associate alle mention del programma, negativo per buona parte dell’edizione 2018 contrariamente a quanto era avvenuto nel 2017.

Paradossalmente la conduttrice, Ilary Blasy, per giustificare il flop, rendendo manifesto come gli autori del programma non abbiamo esattamente il polso della situazione, diciamo, ha affermato che «Il problema è che l’hanno vissuta pensando a quello che la gente poteva dire e se tu vivi sul giudizio… Può essere che da fuori giudicare sia anche più facile, ma se una persona decide di partecipare al Grande Fratello e gioca concentrandosi solo su che cosa possa uscire sui social, è sbagliato di base. E questo non è un problema di reality, è un problema di realtà, di vita».

L’analisi specificatamente dedicata a questa edizione, pur con volumi complessivi di citazioni certamente significativi, mostra, appunto la prevalenza di sentiment negativo, oltre al già citato calo di volumi delle citazioni e, soprattutto, delle persone coinvolte, di coloro che hanno interagito [like/condivisioni/commenti] con i contenuti, a dimostrazione che il programma non “sfonda”, non coinvolge ed interessa più come in precedenza.

Peculiare, anche, che il vincitore, Walter Nudo, compaia poco e nulla nei termini associati alle citazioni del reality, come dimostra la tiepida accoglienza, diciamo, sia su Twitter che su Facebook. , come mostra la word cloud dell’infografica dei risultati della nostra desk research.

Diversa invece la situazione su Instagram sia per quanto riguarda l’account ufficiale del programma, con il vincitore celebrato ampiamente, che più in generale.

Infatti dall’analisi condotta emerge come i primi dieci post per engagement siano tutti proprio su Instagram. Al riguardo è interessante rilevare come i post che generano maggior coinvolgimento non siano mai dell’account ufficiale del reality e, ancora una volta, non siano relativi al vincitore di questa edizione, con Francesco Monte, “tronista” di Uomini e Donne, ora datosi ai reality con prima la partecipazione a l’isola dei Famosi e poi, appunto, a GFVip, a spopolare assolutamente proprio sulla piattaforma social di foto [e video] più in voga del momento dall’alto dei suoi 1.7 milioni di follower, quasi il doppio di quelli dell’account ufficiale del reality.

E qui sta il punto, a nostro avviso. Se infatti, in passato, i reality avevano il ruolo di consentire di spiare dal buco della serratura, per così dire, le vite altrui, e quelli costruiti attorno alla presenza di personaggi “famosi” aggiungevano a questo desiderio primordiale la possibilità di farlo in una sorta di voyeurismo di massa che sino a prima era soddisfatto in minor misura dalle diverse riviste di gossip, oggi la situazione è cambiata.

Oggi c’è, appunto, Instagram, sempre più presente nella vita delle persone, anche nel nostro Paese, dove, dalla miss del paesello alle celebrities e i personaggi famosi dello mondo dello sport, della musica e dello spettacolo, non c’è uno che non si mostri quotidianamente in pose che soddisfano on demand, nel momento della curiosità, le voglie di milioni di adolescenti, e non solo, a cui vengono narrate “storie”, o meglio stories.

È chiaro dunque che con un tale serbatoio di notizie, fotografie e dettagli sulla vita del proprio personaggio preferito, i reality, ma anche le riviste di gossip [non ditelo a Cairo], sono sempre meno coinvolgenti e interessanti.

Si tratta dunque di riconcepire radicalmente il genere e il format adattandoli ai giorni nostri, prevedendo un’interattività attraverso le piattaforme social che vada bel al di là degli schemi attuali per provare a rivitalizzare un filone che in  caso contrario è destinato sempre più a calare nell’interesse delle persone, e perciò degli sponsor, degli investitori pubblicitari. Non a caso attualmente i reality show sono sempre più roba per “vecchi”, mentre, come mostrano i dati, chi ne parla in Rete è “giovane”, e donna.

Broadcaster, e editori di magazine “rosa”, hanno di che riflettere, e naturalmente molto su cui lavorare per uno storytelling social e mobile first.

La fonte dei dati elaborati per l’analisi effettuata è Talkwalker con cui DataMediaHub ha una partnership per l’ascolto della Rete. Questa e le molte altre analisi prodotte sono, anche, delle “demo” della parte di social media listening/monitoring che potremmo fare per il vostro brand, la vostra organizzazione. Se d’interesse contattateci attraverso l’apposito modulo. Grazie.

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