Lo Spazio Mediatico dei Leader Politici

All’inizio della scorsa settimana, il Direttore di Repubblica, Mario Calabresi, durante un faccia a faccia con Lilli Gruber nella sua striscia quotidiana su La7, riferendosi a Salvini ha spiegato come le sue dichiarazioni siano, tra le altre cose, dettate dalla necessità di riempire lo spazio mediatico.

Affermazione che abbiamo voluto approfondire andando a verificare quanto sia effettivamente lo spazio mediatico dei principali leader politici del nostro Paese.

Grazie ai dati forniti da L’Eco della Stampa, abbiamo analizzato la presenza su stampa, quotidiani online, TV e radio, di Salvini, Di Maio, Conte, Renzi, Berlusconi, Meloni e Martina, dal 28 Maggio, dal giorno dopo che Giuseppe Conte aveva rimesso il suo primo mandato, sino a ieri 11 Giugno.

Per quanto riguarda la carta stampata sono prese in considerazione tutte le testate giornalistiche del nostro paese sia nazionali che locali. Della televisione sono stati monitorati i telegiornali dei setti principali canali generalisti italiani e dei tre canali all news. Nell’online sono presenti le testate giornalistiche registrate, mentre per la radio sono presi in considerazione i giornali radio dei tre canali RAI e Radio24.

Dei tre leader politici di Governo quello che ottiene il maggior numero di citazioni su media è Luigi Di Maio che distanzia sensibilmente il suo allegato Salvini. L’attuale Presidente del Consiglio, a conferma di un profilo che è vissuto come di minor rilevanza nell’attuale scenario politico del nostro Paese, è ancor meno citato dei due leader dei partiti che formano la coalizione di Governo.

Il media che prevale è la carta stampata, che per tutti e tre è sempre il medium che genera il maggior numero di citazioni, a conferma di quanto – troppo? – i giornali siano focalizzati sulla politica del nostro Paese. Si segnala in particolare che le citazioni del Presidente del Consiglio e dei due vicepremier sono mediamente negative, hanno cioè espressioni e considerazioni negative, nel 40% dei casi.

La situazione si ribalta per quanto riguarda l’analisi dei social, grazie ai dati Talkwalker da noi elaborati,  con Salvini a dominare assolutamente le conversazioni. 92.730 gli autori unici che citano il leader della Lega, coinvolgendo [like / condivisioni / commenti] 17.4 milioni di persone al lordo delle duplicazioni.

Un audience di tutto rispetto che però in due terzi dei casi si esprime con un  “sentiment”,  le emozioni e le reazioni suscitate, negativo. Lo stesso dicasi per Di Maio che nelle citazioni ottiene un sentiment negativo nel 65.4% dei casi. Meno negativa la posizione di Giuseppe Conte che invece ha un sentiment positivo nel 58.7% delle volte che viene citato in Rete e sui social.

Ovviamente vi è anche il supporto dei sostenitori dell’attuale Governo, come mostra la tag cloud con i termini #IlMioVotoConta piuttosto che #ChiudiamoiPorti.

Di gran lunga più contenute le citazioni sui diversi media per i leader dei partiti di opposizione. Tra questi a dominare la scena è Berlusconi che ottiene un maggior numero di citazioni rispetto sia alla sua alleata, o presunta tale, Giorgia Meloni, che rispetto a Renzi ed al segretario reggente del PD Maurizio Martina.

Tra l’ex premier e Martina è, quasi, un testa a testa in termini di citazioni, segno che per i media il ruolo di Renzi si sta progressivamente riducendo, come del resto si riduce nel complesso il ruolo del PD ancora agonizzante dopo la batosta elettorale del 4 Marzo scorso.

Stessa situazione sui social dove anche in questo caso le citazioni dei leader dei partiti di opposizione è di gran lunga inferiore a quelle dei capi di Governo.

In questo caso però la situazione si ribalta rispetto ai media con Renzi che è nettamente il più citato dei quattro, anche se prevalentemente, nel 73.6% dei casi le citazioni del ex Presidente del Consiglio hanno un sentiment negativo.

Tra tutti chi raccoglie minor dissenso è Martina, che, seppure sia il meno citato, ottiene un sentiment negativo “solamente” nel 48.4% dei casi, contro ilo 69.6% di Berlusconi e il 54.5% della Meloni.

Insomma, in conclusione, seppur con toni spesso critici, il Governo fa “asso piglia tutto” ed i suoi leader attualmente dominano assolutamente la scena mediatica del nostro Paese, e dopo la rimozione “sospetta” del direttore del Mattino di Napoli anche l’editoriale di Valter Mainetti, padrone del “Foglio”, la dice lunga sull’orientamento alla “cautela” dei media.

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