Il Bilancio del [Social Media] Marketing di Taffo Funeral Services

Il mio articolo della scorsa settimana, nel quale analizzavo i risultati sui social di quella che il comunicato stampa aziendale definiva «Come tutte le iniziative di Taffo, anche questa certamente invaderà i social di foto e racconti», dimostrando che era un flop, ha generato un dibattito abbastanza acceso, diciamo.

Sul mio profilo personale Facebook alcuni soggetti che lavorano, o hanno lavorato, per agenzie al servizio dell’azienda in questione mi hanno attaccato, andando anche sul personale, ed anche all’interno di alcuni gruppi di interesse professionale relativi al tema il dibattito è stato particolarmente vivace, soprattutto all’interno del gruppo di Wolf, newsletter a pagamento della quale sono stato co-fondatore, dal quale sono arrivate considerazioni critiche relativamente al fatto che il successo, o l’insuccesso di Taffo, andasse misurato non in base alle metriche da me selezionate – che infatti erano relative ad un fatto specifico – bensì su altri criteri a cominciare dal fatturato [NB: Si tratta di gruppi, di community d’interesse, chiusi, dunque per leggere bisogna iscriversi o essere già iscritti].

Al di là del caso specifico, relativamente al quale mi ero espresso in precedenza, supportato dai dati come d’abitudine, su cosa pensassi del social media marketing di Taffo e della sua strategia di comunicazione più in generale, ho dunque deciso di approfondire, messo mano al portafoglio ed acquistato i bilanci di Taffo Società a Responsabilità Limitata [questa la denominazione legale].

Prima di entrare nel merito una nota. Taffo ha iniziato la propria attività sui social a Marzo 2015, dunque sia i dati del 2015 che, a maggior ragione, quelli del 2016 sono significativi per trarre un bilancio, letteralmente, della bontà, o meno, della strategia di comunicazione e dei suoi risultati concreti.

Ciò detto, Taffo chiude il 2016 con un fatturato in calo del 38.2% rispetto al 2013 e del -23.8% rispetto al 2014, prima che appunto iniziasse la propria strategia che molti “socialcosi wannabe” e affini acclamano per la “genialità” tanto da portarla al Web Marketing Festival come case study di successo dichiarando, pare, aumenti di fatturato del 200%, e dichiarandone le finalità inclusa quella naturalmente di entrare in contatto con nuovi clienti.

Se dunque l’andamento del fatturato è tutt’altro che il “miracolo” che viene raccontato pour cause, altrettanto avviene con il margine operativo lordo che passa da oltre 1.2 milioni di euro del 2014 a 150mila euro del 2016. Anche l’utile pagate le tasse, di riflesso, dai circa 253mila euro del 2014 scende a 64mila euro nel 2016 [-74.7%].

Se a questo si aggiunge che in realtà i Taffo sono due, con lo stesso nome e solo diverso dominio [taffo.it e taffo.com], con una strategia comunicativa che si somiglia in tutto e per tutto, si completa la comprensione di quanto inefficace sia la strategia di marketing e la relativa comunicazione, come, appunto, testimoniano i dati di bilancio.

Insomma, come dico spesso quando faccio formazione sul tema, il problema è che nel social media marketing la parola che fa la differenza è marketing. È evidente dai risultati che di questa disciplina siano a digiuno in azienda e purtroppo siano mal consigliati da chi dovrebbe assisterli in tal senso. Vediamo di porre la pietra tombale, per restare a tema, una volte per tutte sulla “genialità” della comunicazione di Taffo e di tornare il prima possibile alle cose serie, al marketing, quello vero.

L’infografica sottostante riassume i dati principali degli ultimi 4 esercizi di Taffo Società a Responsabilità Limitata. I bilanci integrali vengono resi disponibili on demand, su richiesta, compilando il modulo.

Social
Latest posts by Pier Luca Santoro (see all)

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.