Aziende e social messaging: un investimento che supera l’influencer marketing

Nel 2018 in cosa le imprese investiranno di più se si parla di marketing e advertisingThe Creative Group ha posto proprio questa domanda a 200 advertiser e 200 marketer statunitensi.

Un terzo degli intervistati ha affermato che le piattaforme di messaggistica istantanea saranno protagoniste delle loro strategie; sono i contenuti video ad aggiudicarsi poi la seconda posizione con un buon 28%. A seguire, distaccati dalla vetta da più di una quindicina di punti percentuale, influencer, realtà virtuale ed aumentata, contenuti a pagamento.

Le risposte risulteranno forse inaspettate ai più: oggi si sente infatti parlare molto di influencer, e ci si aspetterebbe di trovare di conseguenza questo fenomeno nei primissimi posti della classifica.

Solo a dicembre dello scorso anno infatti, come riporta eMarketer, il 48% delle aziende americane intervistate ha dichiarato di voler aumentare il budget di finanziamento delle campagne influencer per l’anno successivo, e solo il 4% si è spinto verso una diminuzione.

Oggi l’influencer marketing, pur nella sua rilevanza, non è ovviamente il solo pensiero delle aziende; o almeno probabilmente non il primo.

Mentre è facile ed intuitivo comprendere come possa giovare l’uso di un video in campagne promozionali, considerato anche il tempo sempre maggiore che si trascorre sui social e l’impatto emotivo che un contenuto di questo genere riesce a creare, non è proprio naturale pensare invece come l’uso di messaggistica istantanea possa facilitare la vita delle aziende nel loro rapporto col cliente.

Viviamo sempre di più in un mondo che corre veloce, dove visualizzare solo un contenuto in un banner è ormai obsoleto quanto prendere l’auto e percorrere chilometri per richiedere assistenza su un determinato nuovo acquisto.

I servizi di messaggistica rappresentano sì probabilmente un costo maggiore per le aziende (basti pensare al numero maggiore di personale addetto), ma sono in realtà grande veicolo di fidelizzazione e canale di customer care.

Sono sempre di più infatti i clienti che si rivolgono alle aziende tramite Facebook Messenger, riducendo così drasticamente le tempistiche di intervento, decisamente più dilatate se il processo avviene ad esempio tramite scambio di email.

È proprio questo il punto. Il cliente non è più in grado di aspettare ma, allo stesso tempo, dimostra di aver bisogno (e di apprezzare) il contatto diretto ed immediato con le aziende.

È sempre la stessa storia quindi, cosa conta di più se non la relazione che si viene a creare?

Emilia Gaudio

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