WAN-IFRA ha intervistato 235 news executives ed altri manager che lavorano nei media di 68 nazioni, dei quali 5 italiani. I risultati sono stati pubblicati a metà della scorsa settimana – gratuitamente per gli associati e al prezzo di 250 € per gli altri – ma è stata resa disponibile una sintesi liberamente scaricabile.
Emerge con chiarezza come il cambiamento della cultura organizzativa sia la sfida più importante da compiere per poter affrontare il futuro. Futuro che si scontra con una decisa riluttanza all’inovazione. Ce ne eravamo accorti, da tempo, se possiamo dirlo, e la conferma che viene dal report non è certo di conforto.
Solo per citare l’ultimo esempio in ordine cronologico di tale resistenza, basti vedere l’incongruenza tra dichiarato e realizzato dal Gruppo Caltagirone. «Fare l’editore oggi è molto difficile, è cambiato il modo di fruire l’informazione, per questo bisogna investire guardando al digitale e soprattutto capire ogni giorno che i nostri lettori hanno necessità diverse», ha detto la Presidente del Gazzettino – e vice presidente del gruppo editoriale – Azzurra Caltagirone durante le celebrazioni per il 130° del quotidiano del Nord-Est in cui è stato presentato il restyling del giornale cartaceo realizzato, anche, grazie ad una nuova rotativa dal costo di 5 milioni di euro.
Insomma, ci si riempie la bocca di digitale ma si investe sul cartaceo, come del resto avviene anche in RCS che continua a sfornare “dorsi”, inserti, per l’edizione cartacea del Corriere della Sera.
Quando si affrontano cambiamenti rilevanti è necessario intervenire anche sull’organizzazione del lavoro per adeguarla alla nuova strategia. Strategia che non potrà mai essere implementata se non attraverso conoscenze, competenze e comportamenti delle risorse umane. Intervento che dunque passa sia dagli “hard skill” che dalle competenze “soft”. quali comunicazione, team building e team work, tanto per esemplificarne alcune. Sono tutti aspetti sui quali è stato davvero fatto troppo poco sin ora.
All’interno delle redazioni la resistenza al cambiamento è facilmente percepibile a cominciare dall’orientamento di molti direttori di giornale ma non solo. Finchè il “web desk” resterà il figlio minore, separato in casa, del prodotto cartaceo. Sino a quando le versioni online dei quotidiani resteranno profondamente diverse da quelle del cartaceo. Sinchè…[integrate voi a piacimento, tanto c’è, ahimè, solo l’imbarazzo della scelta]. Non può esserci cambiamento e innovazione, e dunque non può esserci futuro in ultima analisi.
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