Alcuni contatti sarebbero avvenuti tra i vertici di Tesla e rappresentanti delle etichette discografiche.
Si sa che quando Elon Musk ha un’idea, difficilmente non la porta a termine. Prendi ad esempio SpaceX, la Compagnia da lui fondata per creare le tecnologie e ridurre i costi dell’accesso allo spazio, Paypal, Hyperloop (treni superveloci) e l’ultima – solo in ordine di tempo – sua creazione chiamata “The Boring Company”, azienda nata per costruire tunnel nelle grandi città americane e diminuire il traffico urbano. Tuttavia, Musk è soprattutto conosciuto per le Tesla, le automobili elettriche vendute, nel solo 2016, in 76.000 esemplari negli Stati Uniti: quisquilie, certo, rispetto ai 6,6 milioni della Ford o ai 10 della General Motors (sempre per rimanere in territorio americano), ma con un trend di crescita costante. Basti pensare, ad esempio, che a gennaio 2017 ne sono state consegnate 100.000
È di giovedì la notizia che vedrebbe i vertici di Tesla in trattativa con alcune etichette discografiche, per avviare la propria piattaforma di streaming musicale. L’idea sarebbe quella di bypassare gli attuali Spotify ed Apple Music (già integrati nel veicolo, con una particolare attenzione alla piattaforma di Daniel Ek, con il quale Tesla ha un accordo di partnership per la vendita al di fuori degli USA), creando uno strumento ad hoc, inserito nella cruscotto elettronico del veicolo. A “spifferare” il progetto sarebbero stati alcuni rappresentanti delle etichette, che non avrebbero precisato le ambizioni di Tesla. Sembrerebbe, in ogni caso, che il progetto preveda pacchetti differenti, da una web radio ad abbonamenti veri e propri.
Un portavoce di Tesla ha così commentato:
“Crediamo sia importante avere un’eccezionale esperienza “in-car”, cosìcchè i nostri clienti possano ascoltare la musica che desiderano da qualsiasi fonte scelgano. Il nostro obiettivo è fornire la massima soddisfazione ai nostri acquirenti”.
Dalla loro, le etichette interpellate – che non hanno rilasciato alcuna dichiarazione specifica in merito – sarebbero certamente felici di poter fornire i brani dei propri artisti su canali dai soliti due o tre nomi che governano il mondo dello streaming.
Come già visto in altri settori, sembra che Elon Musk faccia dannatamente sul serio. Per quanto del progetto di streaming si sappia ancora poco, gli enormi tassi di crescita di Tesla lasciano pensare che la realizzazione dell’app sia perfettamente nelle possibilità di Tesla, all’insegna di due direzioni: l’integrazione tra strumenti e tecnologie diverse da un lato, l’indipendenza da altre piattaforme dall’altro.
D’altronde il motto di Musk è sempre lo stesso: se una cosa ancora non c’è, perché non crearla?
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