Si è conclusa ieri in tarda serata la cinque giorni dedicata a media, giornalismi e comunicazione della decima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo, con la proiezione del pluripremiato film documentario How to Change the World sulle origini e la storia di Greenpeace, presentato da Andrea Pinchera, direttore della comunicazione di Greenpeace Italy.
Tiriamo le fila di quello che è stato il buzz su Twitter ed Instagram durante la manifestazione.
Sono stati 46.453 i tweet con l’hashtag ufficiale #ijf16. Come era naturale attendersi il picco massimo è stato raggiunto nella giornata di sabato 10 aprile con 13.167 tweet. Poco meno di 10mila i contributors che hanno twittato per una reach di 73 milioni di utenti e 482.4 milioni di impression, teoriche.
A tenere banco sono stati i retweet che pesano il 58.7% del totale mentre quelli originali sono stati il 39%, pari a 18.539. Complessivamente le reply sono state 1.092, pari al 2.3%. Insomma si twitta e si rilancia ma la conversazione è invece scarsa o nulla.
Il picco massimo di volume delle conversazioni resta, così come per tutte le giornate precedenti, alle 12:00 attestandosi a 1.732 tweet il 10/4. Il grafico sottostante riassume l’andamento orario dei tweet relativi all’evento.
Top contributor @EnricoVerga e top influencer l’account ufficiale del quotidiano anglosassone @guardian. I tre top tweet, per numero di retweet, sono stati quelli di: @fpietrosanti [150 RT e 118 preferiti/mi piace], @iyad_elbaghdadi [126 RT e 95 preferiti/mi piace] e della madrina della manifestazione: @_arianna [111 RT e e 126 preferiti/mi piace]. Tutti e tre i tweet hanno un contenuto oltre che giornalistico anche sociale, aspetto che non può non far riflettere su quale sia il maggior driver d’interesse e di engagement al di là di tecnicismi e tecnologie tanto necessari quanto inutili se privi dei contenuti che stanno a cuore alle persone.
Di seguito l’elenco dei top 10 contributors ed influencers su Twitter [i dati relativi alle impression sono da intendersi, come detto, come opportunity to be seen poichè, come noto, le visualizzazioni effettive sono decisamente inferiori]. Si piazza al terzo posto nella “top ten” dei contributors l’account ufficiale del festival mentre è a metà classifica quello di uno dei due main sponsor. Al riguardo non si può non rilevare come l’altro main sponsor abbia scelto di mantenere il silenzio anche in questa occasione, approfondirò le motivazioni appena possibile.
Dovendo scegliere uno ed un solo tweet la mia personalissima scelta cade su quello del 9 aprile di @simonespetia, giornalista del quotidiano economico-finanziario di Confindustria, che scrive: “Seconda legge di #ijf16: circa il 97% delle splendide idee che ti sono venute in questi giorni si schianteranno contro il muro della realtà”, ben riassumedo quella che è la dicotomia che osservo dopo aver partecipato alle ultime 8 edizioni dell’International Journalism Festival tra quanti si spellano le mani ad applaudire quanto viene detto durante le giornate dei lavori e quanto poi avviene complessivamente invece ancora oggi nel 99% delle redazioni.
Come scrive Mario Tedeschini Lalli, “per fortuna c’è quel benedetto 3%”, ed infatti è notizia di ieri che la Stampa abbia deciso di intraprendere un percorso di crowdsourcing, di co-creazione del quotidiano con i propri lettori. Un primo segnale importante che, finalmente, qualcosa si muove al di là delle parole di circostanza.
Oltre all’hashtag ufficiale della manifestazione gli altri più utilizzati sono stati: #energytelling [2576 tweet, inclusi RT], #Perugia [1521 tweet, inclusi RT], #AnythingToSay [1011 tweet, inclusi RT], #gazebo [624 tweet, inclusi RT] e #Eni [571 tweet, inclusi RT], tag quest’ultima che raccoglie molte critiche all’azienda per il suo operato. La word cloud sottostante riassume tag e termini più usati su Twitter.
Il sorpasso di Instagram su Twitter che tanto clamore ha fatto nei mesi scorsi non trova riscontro tra i partecipanti alla manifestazione. Infatti nei cinque giorni dell’evento sono stati solamente 1.200 i contributi postati da parte di 488 account, per una reach di 542mila e impression teoriche pari a 1.4 milioni. Top contributor su Instagram è Focus On IJF, che ha ritratto i volti più noti presenti al festival, mentre resta, così come era ieri, top influencer Nicola Carmignani.
Nei prossimi giorni pubblicheremo i risultati del lavoro svolto durante “Hack the Money“ con dati davvero interessanti, come si suol dire stay tuned. Si ringrazia Datalytics per averci messo a disposizione il proprio tool di monitoraggio per fare queste analisi.
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