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Una sele­zione ragio­nata delle noti­zie di oggi su media, gior­na­li­smi e comu­ni­ca­zione da non per­dere. Gli altri giorni della settimana que­sta rubrica è parte inte­grante di Wolf e dun­que viene pub­bli­cata gra­tui­ta­mente solo il venerdì. Se non volete per­der­vela potete ABBONARVI a con­di­zioni straordinariamente favorevoli.

  • The Social Music NetworkPresentazione ufficiale, il 24 Marzo a Roma, di “Epsteim – the music network”. Epsteim è un progetto, tutto italiano, che mira ad esplorare l’universo musicale inteso nel suo insieme. Per farlo punta a creare nuove sinergie e proficue collaborazioni tra le figure professionali del settore grazie ad un social music network che mette in contatto tutti gli addetti ai lavori ma non solo. Tutti gli utenti avranno la possibilità di visionare e seguire le attività pubbliche condivise dalle altre figure professionali presenti su Epsteim con la possibilità di pubblicare foto, audio e video da condividere con i propri follower, fan e collaboratori. Inoltre c’è la possibilità di valutare in tempo reale le performance delle band e l’accoglienza del live club ospitante, che a sua volta potrà esprimere le sue valutazioni, innestando una rete in grado di pubblicizzare e recensire l’operato musicale nei suoi molteplici aspetti. Bravi!
  • Il Sole della Sera – Nonostante le secche smentite del Presidente del Gruppo Sole24Ore continuano le indiscrezioni su un possibile matrimonio tra il gruppo di Confidustria e Corriere della Sera. Le più recenti arrivano da Paolo Madron, Direttore di Lettera43 che già in passato si è dimostrato persona ben informata sui fatti. Secondo quanto riportato vi sarebbe stata una riunione “segreta” nella quale Mediobanca, Unipol e Della Valle si sarebbero detti disponibili ad aumentare la loro quota in RCS con l’obiettivo di ripulire dai debiti la casa editrice in modo tale da presentarsi all’altare con il Sole con i conti in ordine. Che si tratti di “fanta-editoria” o meno lo vedremo, secondo me avrebbe molto più senso questa ipotesi che non quella tra Espresso ed Itedi relativamente alla quale credo che uno più uno non solo non farà due ma forse neppure uno e mezzo. Vedremo…
  • Giornalismo & Cinema –  Dopo Spotlight approda nelle sale italiane “Truth – Il prezzo della verità”. Un film sul giornalismo, ambientato nel 2004 negli Stati Uniti, che racconta quello che successe prima e dopo che il famoso programma televisivo di giornalismo 60 Minutes – condotto dal giornalista Dan Rather e trasmesso dal canale tv CBS – mandò in onda un’inchiesta che metteva in discussione il passato militare dell’allora presidente degli Stati Uniti George W. Bush dicendo che era stato raccomandato e che non aveva prestato servizio come avrebbe dovuto. Dopo che quella puntata di 60 Minutes venne trasmessa si scoprì che molte delle prove citate da Rather erano in verità poco attendibili. Rather finì per scusarsi in diretta per gli errori di quell’inchiesta e la CBS istituì una commissione interna per valutare l’operato di Mapes e della sua squadra: furono tutti licenziati. Nel 2005 anche Rather si dimise dal suo ruolo. Per vivere belle storie di giornalismo ci è rimasto solo il cinema?
  • Chi Controlla i Media? – È questa la domanda che si pone Emily Bell in un suo articolo pubblicato ieri sul Guardian in cui afferma che l’adblocking è solo parte di una questione più importante, quella, appunto, di chi controlla i media, puntando il dito contro operatori telefonici e OTT. La Bell, tornando sul fenomeno dell’adblocking, conclude che “if your business model is totally reliant on something your readers and viewers abhor, then it might be time to think about the sagacity of dismantling it”. Saranno almeno dieci anni che ci diciamo che l’interruption marketing è “morto”, forse è davvero arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti.
  • Telegram – Le applicazioni di messaggistica istantanea sono il centro dell’attenzione  delle persone e di riflesso al centro dell’attenzione di addetti ai lavori e media come segnalavo ieri. Rachele Zinzocchi, amica e collega, segnala che Libero si distingue, diciamo, per l’utilizzo di Telegram. La Zinzocchi, infatti, iscrittasi al canale del quotidiano ha ricevuto 30 messaggi push in 3 ore, pari ad una media di uno ogni sei minuti. Ovviamente si trattava di notizie di massima rilevanza, come testimoniano gli screenshot pubblicati, che spaziano dallo “scandalo gay sul calcio italiano” al “terremoto” provocato da una soubrette presentatasi in TV con un abito nude look. Di questo passo faranno tornare la nostalgia del fax ai lettori.
  • Intervistato – Il Time di questa settimana dedica la copertina al CEO di Apple ed alla sua lotta con l’FBI sul criptaggio dei dati. La lunga intervista sul tema a Tim Cook è stata pubblicata anche online e vale assolutamente il tempo di lettura. Tra le altre cose Cook ricorda che “[…]today there’s a lot of health information available on your smart phone. There’s financial information. There’s your conversations, there’s business secrets. There’s an enormous long list of things that there’s probably more information about you on here than exists in your home[…]”. Il tempo di lettura dell’intervista è superiore ai 10 minuti, magari leggetela durante il fine settimana, e rifletteteci.
  • Twitter – Dopo l’annuncio di variazione della timeline della piattaforma di microblogging, che tanto scalpore aveva suscitato, Twitter ha iniziato ad effettuare il cambiamento che progressivamente sta comparendo agli iscritti [a me personalmente è apparso ieri]. Se in realtà si tratta di poco più di un’evoluzione di quello che prima era il “mentre non c’eri” è confermata, fortunatamente, la possibilità di disabilitare l’opzione che piazza i tweet [giudicati] più importanti in testa alla timeline. Se non sapete come fare, è Twitter stesso che ve lo spiega. In caso di dubbi sulla scelta da effettuare, leggete “Why I’m opting out of Twitter’s algorithmic timeline”.

Communication Crackdown

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