Video Integrale Umberto Eco – Internet, Social Media e Giornalismo

Le parole di Umberto Eco su Internet, Social Media e Giornalismo hanno destato grandi polemiche a causa della sua affermazione: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli»

Sia le persone sui social che la stragrande maggioranza delle testate giornalistiche del nostro Paese hanno dato ampio risalto, prevalentemente in chiave polemica, rispetto a quanto affermato al termine del conferimento della Laurea Honoris Causa in Comunicazione e Culture dei Media dell’Università degli Studi di Torino.

Arriva ora il video integrale dei 12 minuti del discorso da cui è stata estrapolata la frase. Emergono due cose di fondo: da un lato che la decontestualizzazione del discorso implica inevitabilmente fraintendimento ed infatti il ragionamento di Eco è di più ampio respiro, dall’altro lato non si può non rilevare come nonostante vi fossero numerosi giornalisti in aula è mancata qualsiasi buona pratica giornalistica, a cominciare dall’assenza di fact checking, e si sia preferito dare in pasto alla pancia delle persone una preda su cui avventarsi.

La visione del video integrale sotto riportato consente a ciascuno di farsi, con cognizione di causa, un’idea. La mia personale è che gli imbecilli siano i tanti che, ancora una volta, si sono affidati al sentito dire e le testate online alla caccia del click.

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9 thoughts on “Video Integrale Umberto Eco – Internet, Social Media e Giornalismo

  1. Pier Luca, concordo sulla tua analisi intorno al fatto mediatico. Nel merito delle parole di Eco, le sue mi sembrano posizioni corrette ma parziali e un po’ antiquate – si esprime in termini simili da anni.
    IMHO i problemi sono molteplici e interrelati; i maggiori, in ordine di importanza:
    – centralità della reputazione senza attendibilità dei criteri di formazione della reputazione
    – sovraccarico informativo e parcellizzazione dell’attenzione
    – filtraggio, a soluzione (comunque parziale) di quanto sopra
    Il mezzo è il messaggio e retroagisce su di esso; sul medio termine il messaggio retroagisce sul suo pubblico. In poche parole, non si torna indietro.
    Non parliamo nemmeno delle (pessime) intenzioni delle forze economiche e politiche che governano la rete.

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