Una settimana nel futuro del giornalismo – Quartz, GigaOm, AdBlock e molto altro

La rubrica dove raccogliamo i link per non perdere le novità tecnologiche nel mondo dell’informazione.

Google manipola internet. Lo fa per favorire l’accesso nei paesi in via di sviluppo, dove la connessione dati non è veloce (o economica) quanto quella dei paesi industrializzati. Alla conferenza annuale degli sviluppatori Google ha spiegato che modificherà alcuni suoi servizi chiave per garantire un accesso migliore ai siti web. In pratica adatterà il suo browser Chrome per rilevare la velocità della connessione internet dell’utente e adattare il peso di una pagina web al suo device.

La vittoria del blocco. In particolare di AdBlock, che in Germania ha vinto una causa contro due media tedeschi, che lo accusavano aver violato le regole della concorrenza, mettendo in pericolo il finanziamento dei siti internet attraverso la pubblicità. AdBlock è un’applicazione per bloccare i banner pubblicitari. Ma per il tribunale di Monaco non è il colpevole della crisi dei giornali. Se la usate, provate a navigare sul Guardian e prestate attenzione a una fascetta in basso nella pagina: “abbiamo notato che blocchi i banner, allora vuoi sostenerci in un altro modo?”, propone la redazione. Un bel messaggio per condividere con i lettori l’esigenza di finanziare il lavoro giornalistico.

GigaOm potrebbe tornare ad agosto. Lo annuncia Knowingly Corp, una startup di Austin, che ha comprato il sito di news sulla tecnologia fondato da Om Malick, e promette di rilanciarlo nell’estate, secondo un comunicato stampa. Il sito era stato chiuso la sera del 9 marzo perché l’azienda non riusciva a pagare i suoi creditori.

C’è posta per te. Da Instagram. L’app di condivisione di fotografia si sta preparando a creare una newsletter con gli highlights delle foto migliori pubblicate sulla sua piattaforma dalle persone che segui, proposte in ordine cronologico inverso di come appaiono sull’applicazione. Un modo per ri-coinvolgere gli utenti occasionali e dire loro “tornate da noi, abbiamo tante belle foto da mostrarvi!”.

Video strategy. Il Guardian ha firmato un contratto con AOL On, un portale di video, per distribuire a livello globale contenuti video originali. Intanto, negli Stati Uniti, Quartz ha pubblicato la sua strategia dei contenuti video. Il sito vuole sperimentare con la distribuzione di contenuti in diverse piattaforme: “li pubblichiamo prima dove sono i lettori, su Facebook e YouTube”, ha scritto il direttore Kevin J. Delaney.

Snapchat assume giornalisti. Ne ha bisogno per coprire le elezioni del 2016 negli Stati Uniti. L’app di messaggistica instantanea cerca qualcuno con esperienza nella creazione, cura o editing di contenuto multimediale, ma anche di storytelling in tutte le sue forme.

Photo credit: CharlesFred / Foter / CC BY-NC-SA

Donata Columbro

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