Ci sono “cose”, comportamenti virtuosi di cui prendere nota e, adattandoli alla bisogna, far propri alla prima occasione. È il caso del restyling del sito del Guardian.
Dopo le recenti polemiche che hanno accompagnato la nuova versione di Corriere.it l’azione del Guardian è da mettere tra le best practices, buone pratiche da annotare e, possibilmente, utilizzare quando del caso.
Il quotidiano britannico infatti sta procedendo anch’esso al restyling del sito, ma invece di grandi annunci, strombazzamenti e fanfare [così fan tutti?] ha rilasciato la versione beta del proprio sito progressivamente gli aggiornamenti, le migliorie, chiedendo il feedback degli utenti, delle persone.
Ci sono due, facciamo tre, aspetti di cui vale la pena di prendere nota.
- La home page è “corta”. Non bisogna scrollare all’infinito per leggere le notizie. Poche notizie, chiare, evidenti.
- Viene sollecitato il feedback delle persone sul lavoro in corso d’opera sia attraverso un questionario ad hoc che tramite commenti sul blog dedicato o e-mail.
- La coerenza con la filosofia “open” è massima.
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
A margine si segnalano due aspetti:
- Nella versione βeta si [di]mostra cosa sia storytelling e multimedialità coniugati a qualità giornalistica [con tanti saluti al format di Buzzfeed?]
- Per una settimana, da lunedì, 10 giovani giornalisti sono stati messi a governare il sito del giornale [con tanti saluti al fatto che la “generazione y” non legge i giornali – e neppure visita i loro siti web]
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