L’Insostenibile Leggerezza dei Referrals

The Pew Research Center ha pubblicato ieri i risultati dello studio: “Social, Search & Direct” su 26 siti web d’informazione che analizza il diverso comportamento degli utenti, delle persone, secondo la loro provenienza: se direttamente, digitando l’url o bookmark, oppure attraverso motori di ricerca e social, Facebook [che è quasi sempre il 90% del traffico derivante complessivamente da social].

Lo studio è stato condotto tra aprile e giugno del 2013 basandosi essenzialmente sui dati forniti da comScore, scondo quanto viene riportato nella metodologia.

Dai risultati emerge come il traffico da Facebook, ma anche da motori di ricerca, sia decisamente più “volatile” rispetto a quello diretto.

Emerge come i visitatori diretti arrivino a visualizzare un numero maggiore di pagine viste al mese anche di cinque volte superiore e visitino un sito di notizie tre volte più spesso degli utenti provenienti da Facebook o search.  Anche il tempo speso sul sito è di 4 volte superiore per le visite dirette.

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Sono ordini di grandezza che nella mia esperienza diretta ed indiretta sono assolutamente veri e validi anche per quanto riguarda i siti d’informazione del nostro Paese.

I motivi di fondo sono principalmente due, credo:

– Con una quota estremamente elevata di fruizione dei social da mobile questo impatta nei termini descritti dai risultati dello studio di Pew. Avviene, per quanto mi è dato a sapere, esattamente la stessa cosa complessivamente per il traffico da mobile –  ed in particolare da smartphone, laddove possibile tracciare la differenza con tablet – che ha permanenza sul sito e numero di pagine viste assolutamente minori rispetto al traffico da PC.

– Chi arriva da social, magari perchè ha letto la notizia sulla timeline di un proprio contatto e non sulla fan page ufficiale, ed altrettanto chi giunge al sito web della testata dopo una ricerca ha un interesse unico e specifico su quel determinato argomento. Legge, frettolosamente, e fugge.

Per quanto riguarda la seconda ipotesi, complessivamente le testate hanno lavorato poco e male sin ora. Al di là di tutte le singole specifiche, ci si è dedicati prevalentemente alla home page e poca, minore, o addirittura nulla, attenzione è stata posta alle pagine dei singoli articoli. Il frutto di una mentalità che ancora nasce dalla carta e la “adatta”, più o meno bene, al web.

Mentre siamo tutti intenti a pulire l’ingresso di casa, a renderlo accogliente, le persone entrano dalla finestra del bagno e/o della camera da letto, trovano disordine e vanno via. Quando attendiamo ospiti a casa, lustriamo a fondo tutta la casa non  solo ingresso e salone. Pensate al vostro sito in egual maniera, sperando che la metafora sia chiara, e dedicatevi con la stessa attenzione al retro del sito, alla parte degli articoli, al testo, al carattere, alla qualità delle fotografie e dei video…etc. A parità di condizione è molto più probabile che il vostro ospite decida di fermarsi un po’ di più e, magari, di tornare a trovarvi.

LIke Bansky

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