In breve, quasi fosse un flash d’agenzia, l’esperienza dell’ultima ora.
Il live blogging del Guardian sull’assedio al presunto terrorista riporta di una “tweet sospetto” da parte del Media & Information Center del Kandahar.
[tweet https://twitter.com/KandaharMediaOf/status/182453137511161857 align=’center’ lang=’it’]
Mando una mail di richiesta di chiarimento alla fonte e nel frattempo a ritroso verifico, in attesa di risposta, il percorso della notizia arrivando a risalire a cosa [e chi] ha generato l’affermazione.
[tweet https://twitter.com/MaryFitzgerldIT/status/182423083724976130 align=’center’ lang=’it’]
Nel frattempo arriva la mail di risposta puntualissima e sollecita della fonte governativa del Kandahar che conferma omonimia ma nessuna attinenza. Si chiude in questo modo il cerchio dimostrando la possibilità di fare fact checking, di non contribuire alla diffusione di notizie false o equivoche con poco sforzo e senso di responsabilità delle persone.
Mi resta solo una domanda, un dubbio, se invece del Kandahar fosse stata l’Italia avrei avuto una risposta in meno di un’ora?
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