Autodisciplinato

Poynter segnala i dati sulla velocità di diffusione di informazioni errate  attraverso Twitter presentati durante la recente conferenza proprio sulla fiducia nei media digitali.

Si tratta di elementi che forniscono un contributo importante al dibattito su fact checking ed affidabilità dell’informazione digitale, ed in particolare proprio sulle bufale che vengono diffuse attraverso Twitter. Aspetti ai quali avevo aggiunto la nozione di nowism come elemento di qualificazione, riflessione e confronto rispetto alle dinamiche di diffusione di informazioni inaccurate attraverso la piattaforma di microblogging.

Anche se nel lungo periodo vi è una sorta di annullamento, di correzione dell’effetto bufala, che è indice di una complessiva autodisciplina del sistema, il grafico di sintesi dei risultati emergenti sottoriportato evidenzia come l’informazione scorretta abbia una velocità ed una portata di diffusione in fase iniziale più che doppia rispetto a quella corretta.

Gilad Lotan, autore dell’analisi e Vice-Presidente della R&S di SocialFlow, startup dedicata allo sviluppo di technologia tesa ad ottimizzare proprio i contenuti disponibili nei social media, spiega che a suo avviso le motivazioni sono da ricercarsi, da un lato, nella tendenza a diffondere notizie ed informazioni che ci rappresentano, alle quali vogliamo credere, e dall’altro lato, a causa della bassa propensione ad autocorreggersi, a tweetare la correzione di quanto erroneamente diffuso.

Non si tratta di attivare gli sceriffi dellla Rete, già diffusi a sufficienza ahimè, come testimonia dal lungo elenco di nemici di internet stilato da RSF, ma di dare un senso a condivisione, fiducia e responsabilità  realizzando un codice di autodisciplina al quale sia possibile aderire volontariamente per assumersi la giusta responsabilità personale che la concessione di fiducia da sempre implica facilitando e guidando il processo di autodisciplina naturale che, come emerge dai dati, anche Twitter pare avere.

Al primo punto metterei: prima di cliccare, twettare o [re]tweetare, leggo e verifico l’informazione che sto segnalando, condividendo.

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0 thoughts on “Autodisciplinato

  1. uno studio molto interessante. sono però tentato di chiosare: non è sempre stato così, anche fuori da piattaforme di condivisione come twitter? certo, il vantaggio qui è la possibilità di un’analisi numerica molto precisa. ma penso alle cattive prassi (quantomeno in italia) di mettere le rettifiche di notizie sbagliate a pagina 40 o giù di lì sui quotidiani. o il fatto, evidente con un minimo di “sociologia del passaparola da bar”, che una bufala è sempre molto più sexy e virale della sua smentita. da questo punto di vista i dati legati a twitter mi sembrano più una conferma di un modello comportamentale precedente.

    comunque utilissimi i consigli di silverman.

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