Yahoo ha rilasciato pochi giorni fa la versione beta di C.O.R.E. [Content Optimization and Relevance Engine] dalla quale è possibile verificare quali informazioni, quali notizie, sono più viste, più lette dalle persone nella home page di Yahoo.
Ogni ora C.O.R.E. analizza 1.2 terrabytes di dati per comprendere quali interessi e comportamenti influenzino la lettura di un determinato articolo piuttosto che un altro, personalizzando su tali basi giornalmente 2.2 milioni di contenuti per gli utenti di Yahoo.
In un’intervista rilasciata ad «AdAge», Mike Kerns, Vice Presidente dell’area social & personalization di Yahoo, spiega che, ovviamente, l’obiettivo è quello di comprendere le motivazioni di scelta dell’utenza così da offrire un’esperinza di lettura più consona, personalizzata sulla base degli interessi specifici del singolo individuo. Steven Lyons, Senior Product Manager di C.O.R.E., dalle pagine del corporate blog di Yahoo ne spiega i dettagli del funzionamento.
Se da un lato aleggia sempre l’ombra della “filter bubble” di Eli Parisier su questo tipo di proposte, tanto da aver dato luogo recentemente a soluzioni di aggregazione dell’informazione appositamente spersonalizzate, dall’altro lato non vi è dubbio che la ricerca di soluzioni che aiutino a ridurre il rumore di fondo sia un must nell’epoca dell’infobesità.
L’equilibrio tra il timore di essere avvolti dalla bolla e l’esigenza di filtri sta probabilmente nell’abbinata tra algoritmi e intervento umano di aggiustamento dei risultati. Adattamento che qualcuno potrebbe evidentemente obiettare essere comunque soggettivo riaprendo ancora una volta il dibattito sul tema. Voi che ne pensate?
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