Al termine della scorsa settimana sono stati diffusi i dati Audipress 2011/III sui lettori medi di quotidiani e periodici, risultante delle rilevazioni del secondo ciclo 2011 [4 aprile – 10 luglio] e del terzo ciclo 2011 [19 settembre – 18 dicembre].
Si tratta di un tripudio, di un successo strepitoso da parte praticamente di tutta la carta stampata con pochissime eccezioni. In totale i lettori crescono del 3% arrivando a quota 24.928.000 [+717.000] e numerose testate registrano incrementi davvero consistenti con tassi di crescita a doppia cifra. Un fenomeno che è trasversale a tutto il comparto della carta stampata coinvolgendo sia i quotidiani ed il loro supplementi settimanali ma anche settimanali e mensili.
Se il dato stride con le diffusioni, visto che può tenere conto solo parzialmente del generale buon andamento del mese di dicembre, scricchiola ancor di più rispetto ad un 2011 da dimenticare per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria di tutta la carta stampata che in generale registra un calo del -5.3% ed in particolare dei quotidiani nel loro complesso al -6.2% a fatturato.
Che si stia attraversando un periodo di incertezza è un dato di fatto. Il destino incerto dell’Audiradio, le polemiche sull’Audipress e sui dati di rilevazione di Internet, difformi proprio tra Audipress stessa ed Audiweb, l’esistenza di altre ricerche, quali l’Eurisko Media Monitor, dai contorni interessanti ma non ben definiti, sono terreno di confronto da parte di chi si occupa di comunicazione e media con onestà professionale.
I troppi riferimenti, la non chiarezza degli stessi, facilita se non l’inganno certamente l’abbaglio, come avevo già avuto modo di segnalare in precedenza.
Si tratta di un aspetto che è complementare al confronto su come contabilizzare le [poche] copie delle digital edition dei quotidiani che vedrebbe attualmente propendere l’ipotesi di un coefficiente di 1:1 per la readership; aspetto che, a parità di condizione, sarebbe ingiustamente penalizzante rispetto al lettorato presunto della carta stampata che ha fattori ben più elevati come mostrano gli stessi dati Audipressi sopra citati.
La chiarezza di riferimenti è sempre la base indispensabile di qualsiasi riflessione su opportunità e prospettive. In caso contrario si resta nel campo delle, pur legittime, opinioni.
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