Le 11 Cose che Credo di Avere Imparato Curando questa TAZ

Prima di entrare nel merito di quello che è il tema dell’articolo di oggi, mi preme evidenziare che non utilizzo nessuno strumento o applicazione per il monitoraggio degli accessi al «Giornalaio» se non quello fornito di default dalla piattaforma che mi ospita. Non rilevo, non spio, non analizzo, scrivo per passione, per autoalimentare la mia sete di conoscenza e condividerne, allo scopo di confrontarmi al riguardo, informazioni e visioni.

Dopo oltre un anno di pausa, di assenza dalla blogosfera, o status – sfera come la definisce più di uno, ho ripreso circa due anni e mezzo fa a curare questo spazio che amo immaginare e classificare sotto la definizione di zona temporaneamente autonoma [TAZ].

Ecco dunque, le 11 cose che credo di aver imparato curando questa TAZ e che forse possono essere utili a chi si occupa di giornalismo 2.0:

  1. Non sempre quello che ti sembra il tuo miglior articolo sarà quello che otterrà maggior riscontro dal pubblico.
  2. Cerca e scrivi una storia originale che nessuno abbia già raccontato.
  3. Taglia tutto quello che è superfluo, limitati all’essenziale ed integra con un commento
  4. “Do your best and link the rest” [#]. Nell’epoca della «snack information», sintetizza e fornisci gli elementi per approfondire a chi lo desidera.
  5. Mandali via. Prova ad essere sorgente ma non foce dell’informazione, le persone torneranno ad abbeverarsi ancora.
  6. Non eccedere nella promozione dei contenuti proposti.
  7. L’informazione è fluida, scorre, se di valore per le persone saranno loro stesse ad amplificarla, a suggerirla.
  8. Personalizza. Nella maggior parte dei casi la notizia, l’informazione sarà già nota e diffusa, danne la tua interpretazione, la tua chiave di lettura. Quello è il valore aggiunto.
  9. Scrivi da pari a pari, con chiarezza e senza la supponenza della verità rivelata. Se usi termini tecnici, anche ad un pubblico evoluto, spiega [o linka] il significato.
  10. Metti passione, entusiasmo e coraggio in quel che scrivi, le persone lo coglieranno ed apprezzeranno anche quando non fossero d’accordo con la tua opinione.
  11. Non fare mai una lista di 10 punti, la fanno tutti.

Update: Succesivamente alla pubblicazione, Sergio Maistrello propone la sua visione affrontando il tema dal punto di vista del lettore. Interessante e con diversi punti di contatto, comunanze, con quanto scritto in questo spazio.

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