Secondo l’ultima edizione aggiornata di “State of the Media 2011”, i quotidiani statunitensi ricavano circa il 70% dei loro proventi dalle revenues pubblicitarie. Il grafico pubblicato da Niemam Journalism Lab mostra il drastico crollo nella raccolta pubblicitaria e la pochezza dell’incidenza dall’online.
La decisione del New York Times di far pagare i contenuti online va inserita in questo contesto.
Seppure il muro che il NYT ha eretto nei confronti dei propri lettori online sia caratterizzato da crepe e buchi che permettono di infrangerlo, il quotidiano statunitense mostra una certa determinazione almeno a non facilitare troppo il lavoro di coloro che intendono utilizzare i diversi stratagemmi che consentono sostanzialmente di contenuare a leggere l’edizione online gratuitamente.
L’ipotesi suggerita dal sottoscritto che si tratti in realtà di una strategia tesa ad accrescere vendite e abbonamenti della versione cartacea, che ha l’abbonamento al digitale incluso, viene ripresa da Frédéric Filloux che sottolinea come il posizionamento di prezzo per la versione digitale sembri costruito, almeno, per evitare il crollo delle vendite nel formato tradizionale.
La tabella di comparazione dei prezzi nel contesto digitale sottoriportata mostra e dimostra lo sbilanciamento del costo dell’edizione online del NYT apportando ulteriori elementi di concretezza all’idea di una manovra a favore del quotidiano in versione cartacea.
Al di là del muro il futuro è scritto sulla carta.
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